
Ancora un paio di settimane e poi sarà nuovamente tempo di campionato per il Rugby Varese che il 30 novembre affronterà Rho, in quella che è un vero e proprio primo snodo della stagione. Dopo una bella vittoria all’esordio con Ivrea, infatti, sono arrivate due pesanti sconfitte per i biancorossi con Capoterra e con Genova, che hanno fatto emergere i limiti ancora presenti nella squadra di coach Mamo.
E’ proprio l’allenatore biancorosso che, con un’analisi lucida e oggettiva, valuta la situazione in essere senza fare drammi ma conscio della necessità di un cambio di marcia, per provare a vivere un campionato lontano dalle ultime posizioni della classifica benché non ci sia il rischio della retrocessione.
Coach, che indicazioni trae dopo queste prime 3 partite?
“Sicuramente dopo la vittoria con Ivrea i presupposti per fare una buona partita con Capoterra c’erano tutti. Il problema è che ci siamo persi in noi stessi: abbiamo una difficoltà oggettiva nel reggere la pressione quando le partite non vanno come vorremmo ed in quelle circostanze non abbiamo la pazienza necessaria per creare gioco, il che ci porta a perdere tanti, troppi palloni che poi risultano fatali”.
Come si allena questa gestione della pressione?
“Alzando l’intensità negli allenamenti e abituandosi a vivere quei momenti della partita. Non è un percorso facile, non riusciamo ancora a vivere con pazienza la doppia fase di gioco. Dobbiamo capire che non possiamo segnare in sole tre o quattro fasi, bensì le mete vanno costruite. Con Genova il risultato può far sembrare che non siamo scesi in campo ma in realtà non è così, abbiamo messo in piedi una bell’approccio al match, pagando in disciplina, soprattutto difensiva ed a livello di gestione dei possessi offensivi, dove il CUS ci ha mostrato cosa voglia dire saper costruire al meglio un attacco”.
Queste difficoltà possono essere parte di un processo di crescita di tanti ragazzi giovani?
“Assolutamente sì. La squadra è giovane e lo sarà sempre di più perché l’anno prossimo inseriremo tanti ragazzi del 2007. Attraverso un lavoro importante nel settore giovanile, di cui ho la direzione tecnica, cerchiamo di fare un lavoro in cui accelerare un pò i tempi di apprendimento per averli più pronti poi al momento dell’approdo in seniores. Non possiamo però far sì che la giovane età sia un’alibi, anche perché gli errori che commettiamo son sempre gli stessi. A volte, come a Ivrea, riusciamo a mettere in campo i concetti che proviamo in allenamento, altre volte ci perdiamo un pò”.
La partita con Rho al rientro dalla pausa diventa a questo punto un primo snodo importante della stagione…
“Senza dubbio. Dobbiamo dimostrare di aver imparato alcune cose e sicuramente mi aspetto una grossa reazione da parte di tutti, indipendentemente dai 22 che scenderanno in campo. Me lo aspetto io, se lo aspetta lo staff ma sono certo che i primi a volerlo siano i ragazzi”.
Alessandro Burin
























