Se c’è una qualità (?!), che va indiscutibilmente riconosciuta alla Pro Patria 2025/26 è la coerenza. Profonda, testarda, incrollabile. Ai propri limiti (o difetti), s’intende. Sviluppi di gara (spesso), in copia e incolla con errori ed omissioni (a partire dalla porosità sulle palle inattive), che sono ormai diventati il denominatore comune della stagione. In questo, non si può negare che Leandro Greco abbia saputo dare un’identità alla squadra. La sconfitta di ieri a Lecco non ha fatto eccezione (ma avrebbe mai potuto?). In forza di una dimensione dei due progetti tecnici talmente divaricata che il risultato non poteva che essere quello andato poi a libri. Al di là dello scarto strettissimo, la differenza è stata infatti più ampia. Negarlo (o mascherarlo), porterà solo altre sconfitte.

Perché se in classifica i lariani sono (secondi) a quota 30 e i biancoblu (pen)ultimi a 9, beh, è evidente che siamo pugilisticamente di fronte a due categorie di peso differenti. Punto. E a capo. Mettendo possibilmente da parte percorso e contingenza da riammissione estiva. Tutte cose arcinote (anche quando è stato accettato l’incarico). Soprattutto, argomenti che ribaditi a metà novembre (e dopo 14 giornate), suonano solo come alibi. Ma non sommano punti in graduatoria. Nelle prossime 4 giornate, a partire dal Friday Night con la Pergolettese (venerdì 21 ore 20.30, stadio “Speroni”), la Pro Patria affronterà 4 delle ultime 8 (Triestina, Dolomiti Bellunesi e Arzignano le altre 3). Cioè (in linea teorica), avversarie del proprio livello. Almeno con loro, sarà il caso di non far notare le differenze.              

Le parole che non ti ho detto 

Meglio ribadire il concetto. Parlare a caldo dopo una sconfitta è professionalmente e umanamente antipatico. Quindi, qualche sconto a Greco va pur fatto. Al netto di una dialettica oggettivamente ripetitiva: “La squadra ha fatto la sua partita. Veniamo penalizzati dai dettagli. Dobbiamo lavorare di più e meglio. Non ho visto la differenza di classifica. Da questo punto di vista sono soddisfatto. Ma non del risultato. Il Lecco è partito il 18 luglio con tutti gli effettivi. Noi siamo partiti il 24 con la rosa ancora da formare. In più ci sono stati tanti infortuni. Al netto di questo, siamo sempre stati molto competitivi. Accusiamo problemi di concentrazione in alcuni momenti. Sono convinto che attraverso la crescita del gruppo e dei singoli raggiungeremo l’obiettivo”. L’ex bluceleste Ferdinando Mastroianni aggiunge qualche sfumatura. Senza cambiare la sostanza: “Commettiamo degli errori di attenzione o di esperienza. Come prendere gol da palla inattiva. Dobbiamo analizzare gli errori e sistemarli il prima possibile. Lavoriamo anche bene ma arrivi alla domenica e fai fatica”.                             

Tutto vero!

I numeri oltre che freddi (facciamo pure gelidi), sono davvero terribili. Dopo 14 giornate la Pro Patria ha già registrato 7 sconfitte. Solo nello sportivamente tragico 2015/16 furono di più (11). In più, è andata a segno una sola volta nelle ultime 4 (2 nelle ultime 6, 3 nelle ultime 11), con 8 gare senza reti dalla 4^ giornata dopo aver realizzato 5 gol nelle prime 3. La squadra ha cambiato pelle dopo le prime difficoltà. Barattando (solo nelle intenzioni), il gioco con i risultati. Che non sono comunque arrivati. Anzi.    

Ieri, oggi, domani

In attesa del Big Sunday con incrocio tra le prime 4 (Union Brescia – Vicenza e Lecco – Cittadella con i granata in fregola causa striscia di 6 vittorie), la 14^ propone 2 appendici. Questa sera (ore 20.30), la Pergolettese ospita la Giana mentre la sfida tra Dolomiti Bellunesi ed Inter U23 è posticipata a mercoledì 3 dicembre.  

Giovanni Castiglioni
(Interviste a cura Comunicazione Aurora Pro Patria 1919

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