
Il rimbalzo è un lavoro di squadra e non solo responsabilità esclusiva dei lunghi. Un concetto chiaro che viene riproposto a più riprese da tutti gli allenatori ogni qualvolta si parli di questa statistica. Un punto, quello dei rimbalzi, che da anni è ormai tallone d’Achille della Pallacanestro Varese che, da quando ha deciso di costruire squadre più leggere e meno fisiche sotto le plance, subisce in maniera netta la maggior presenza dei propri avversari.
Ed allora quale può essere la soluzione per poter reggere un tale assetto strutturale in una delle situazioni di gioco più rilevanti ai fini del risultato come quella della lotta sotto le plance? La risposta è semplice e diretta: l’apporto degli esterni. Nella fattispecie, soffermandoci su quest’annata, è evidente come nelle ultime gare l’impatto fisico che la coppia Moore – Assui ha saputo portare in difesa e nella lotta a rimbalzo sia stato determinante nel processo di crescita che tutta la Pallacanestro Varese di Kastritis sta compiendo ed ha sublimato nel derby contro Cantù.
Partendo proprio da questa partita, emblematica rispetto al contesto del quale stiamo parlando, è stata la prestazione fornita da Assui, che ha chiuso il match con 9 rimbalzi e più in generale una presenza di aiuto costante a Nkamhoua e Renfro nella bagarre nel pitturato biancorosso. Non solo però, perché anche Moore ha dato il suo apporto consistente con i suoi, ormai soliti, 4 rimbalzi conquistati (viaggia a 4.8 di media in stagione finora) ed un atletismo che gli permette spesso di provare anche la stoppata, andando a chiudere il campo di manovra agli avversari.
Una tendenza, quella della maggior presenza a rimbalzo dei due esterni, che parte dalla sfida con Trento, dove Moore ha preso ben 7 rimbalzi e Assui 6; Venezia, dove Moore ne ha presi 5 e Assui solo 1 (unica partita dove ha abbassato sensibilmente la media dell’ultimo periodo); Bologna, dove Moore ne ha presi 9 ed Elisée 7; Tortona, dove Moore si è preso un turno di riposo non giustificato (1 solo rimbalzo colto) mentre Assui ben ha presi ben 7.
Dati che poi, portati sul concreto in campo, hanno inciso pesantemente, come dicevamo prima, sulla crescita nell’efficacia delle prestazioni della squadra biancorossa, che ha così modo maggiore di correre in transizione, di tenere il ritmo alto e di evitare di andare a giocare contro la difesa schierata dei propri avversari, portando così la partita sui binari a lei più congeniali.
Alessandro Burin






















