Settimana sabbatica per la Coelsanus Varese dato che il campionato osserva un turno di riposo alla luce delle finali di categoria di Coppa Italia in corso di svolgimento da venerdì a domenica in quel di Rimini. Tra l’altro, alla manifestazione riminese sarà presente Legnano, attuale capoclassifica del girone in cui è presente anche la Robur, che in semifinale affronterà Pescara mentre l’altra semifinale vedrà opposte Latina e Tortona, vista l’anno scorso in girone insieme ai gialloblu. Ne abbiamo approfittato per scambiare due parole con coach Pagani sull’attuale momento gialloblu.
Coach, pausa propizia per cercare di recuperare gli infortunati?
“Sì, anche se non so se basterà per recuperare Matteucci: nella gara contro San Giorgio ha preso la classica “vecchia” sulla coscia che ha creato un ematoma. Non si è allenato e sabato contro Spilimbergo ad inizio terzo quarto ho provato a mandarlo in campo, ma aveva male e si è fermato subito. Ora, finchè l’ematoma non si riassorbe c’è il forte rischio che il muscolo si strappi, ovvero 60 giorni di stop. Fino a metà settimana prossima non si allenerà di certo, poi valuteremo il da farsi”.
Certamente schierarlo dopo tre settimane di inattività vorrà dire non avere Luca al meglio in campo. E per quanto riguarda gli altri infortunati?
“Purtroppo in Friuli Bellotti si è infortunato all’altra caviglia e non si sta allenando. Non so se riusciremo ad averlo a disposizione per la gara contro Pordenone. Per quanto riguarda Filippo Rovera è solo fisicamente indietro, ma già a Spilimbergo ha disputato una buona partita. Infine, Lenotti potrebbe tornare disponibile per la gara di settimana prossima, ma va detto che fino a giovedì non si allenerà di certo col contatto e col pallone per cui anche se avremo l’ok dei medici a farlo giocare potete capire che il suo apporto sarà giocoforza limitato”.
Malanni del corpo a cui serve tempo, però ci sono anche altri malanni che vi affliggono...
“Oggettivamente per la nostra testa questa pausa ci fa solo bene: così potremo toglierci di dosso alcune scorie dell’ultimo periodo. Ritengo dobbiamo ripartire da Spilimbergo: dopo la sconfitta senza gioco contro San Giorgio, in Friuli abbiamo lottato fino alla fine”.
Problemi di testa che non avrà la vostra prossima avversaria, Pordenone.
“Ovvio. Loro sono una squadra che ha già fatto il suo in questo campionato e sono mentalmente liberi. Noi, invece, non lo siamo. Forse, l’ottima scorsa annata ha influito sui giocatori rilassandoli un poco. Con ciò non voglio assolutamente dire che non si impegnano. A mio parere annate super incidono su quelle successive perchè dopo qualche sconfitta ti domandi come mai ora arrivino tali risultati e dopo entri in un vortice di negatività da cui puoi uscire solo e soltanto ragionando di squadra e non individualmente e, chiaramente, con qualche vittoria“.
Vittoria che poteva arrivare a Spilimbergo, ma avete pagato a caro prezzo un terzo quarto a fari spenti.
“Certo, ma ci terrei a sottolineare che nel primo quarto abbiamo giocato molto bene contro la loro zona, poi nel secondo quarto loro hanno iniziato a metterci le mani addosso e nel terzo periodo vuoi per nostre colpe (leggasi aver giocato male, ndr) vuoi per i non fischi arbitrali ci hanno sopravanzato. Siamo stati bravi a recuperare e tornare sotto anche con un super Martino Rovera, ma poi qualche fischio ci ha di nuovo condannato nella volta finale”.
Di positivo c’è ancora l’ottima prova del giovane Vai.
“E’ la sorpresa di questo momento. Ricordiamoci che è un ragazzo di 18 anni, ma ci dà tanta energia che a noi serve”.

Matteo Gallo