A bocce ferme è lo sfortunato Maurizio Realini a parlare al taccuino di VareseSport. Una stagione in cui ha disputato solo cinque gare per via di un brutto infortunio al ginocchio che ha privato l’Abc Coelsanus della sua guardia titolare e, probabilmente, ha dato il là al momento negativo vissuto in tardo autunno dai gialloblù. Sfortuna acuita da un’infezione post operatoria che ha rischiato di allungare sensibilmente il recupero dell’esterno nativo di Omegna.
“L’infortunio mi ha praticamente ammazzato, poi più che altro ti fai male e ti metti il cuore in pace. Inoltre, dopo il grave infortunio, anche l’infezione al ginocchio: sembrava che tra dicembre e gennaio dovessi ri-operarmi. Poi invece per fortuna le cose sono andate per il meglio, ho fatto allenamenti su allenamenti per recuperare il tempo perduto e sono riuscito a rientrare contro Costa Volpino. Quest’estate sta a me tornare al 100%, adesso va così così, ma col lavoro sono sicuro di tornare a posto”.
Quanto hai sofferto a vedere la stagione dei tuoi compagni senza poter dare una mano?
“Quando sei fuori e le cose vanno bene ancora ancora, invece essere fuori e vedere che le cose non vanno come sarebbero dovute andare si sta ancora peggio”.
La sera del rientro: 26 punti e vittoria dell’Abc. Cos’hai pensato?
“Ero contento per la vittoria perché sapevo che vincere a Costa Volpino era un successo fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi. Sapevo di essere super carico e mi aspettavo di far bene, ma ciò che più desideravo era vincere quella partita!”.
Cosa non ha funzionato quest’anno in Robur?
“A volte basta un po’ più di fortuna per far quadrare le cose. Non saprei cos’altro dire se non aggiungere che ritengo, a ragione, che gli infortuni siano pesati tanto nella nostra stagione. Prima Matteucci che ha saltato le prime gare, poi mi sono infortunato gravemente io. Se aggiungi qualcosa che va storto, un po’ ti demoralizzi ed entri in una spirale in cui serve tanto carattere per venirne fuori”.
Matteo Gallo