Un’esperienza del genere fa crescere in fretta. La giovane Valentina Bergamaschi, diciassettenne nata a Cittiglio, è reduce dalla splendida avventura in Costa Rica dove è stata protagonista indossando la maglia numero 7 della Nazionale Under 17, squadra battuta da due errori arbitrali in semifinale e che ha concluso vincendo la medaglia di bronzo battendo ai rigori  il Venezuela. Proprio nell’ultima partita l’esterno si è sbloccato realizzando il gol che ha aperto le marcature. Partita con un carico di curiosità, Valentina da Cittiglio, è tornata con una medaglia al collo.
Come è nata la tua passione per il calcio?

“La porto avanti fin da quando ero bambina, giocando con mio fratello nel giardino dietro casa finchè un giorno mi sono ammalata gravemente e ho deciso di inizare ad avverare il mio sogno, e adesso eccomi qua. Chi l’avrebbe mai detto..”.
Che squadra tifi?
“L’Inter”.
Hai mai visto una partita del Varese?
“No, purtroppo. Però, prometto che appena torno andrò al Franco Ossola”.
Come si concilia sport e studio?
“Serve molta organizzazione e molto impegno per portare avanti entrambe le cose”.
Che emozioni hai provato durante l’avventura mondiale? 
“Ho provato qualcosa che mi rimarrà impresso per tutta la vita come un tatuaggio indelebile nel cuore. E’ difficile descriverlo a parole. Ogni istante, ogni momento passato con questo gruppo rappresenta un momento unico e indimenticabile”.
Quale sarà il ricordo più bello che ti porterai sempre dentro?
“Direi tutta l’avventura in sé, perché non c’è un singolo momento da non ricordare”.
Cosa si prova ad essere enrate nella storia del calcio femminile?
“Forse ancora non ci sembra vero. Ne saremo più coscienti quando torneremo in Italia. Ancora non ci siamo davvero rese conto dell’impresa che abbiamo compiuto”.
Come commenti l’ingiusta sconfitta con la Spagna?
“C’è tanto rammarico, ma il calcio è fatto di episodi e purtroppo è andata così. Siamo uscite dal campo a testa alta e ci siamo riscattate nella partita successiva”.
Cosa sogni per il futuro?
“Quello che sognano tutte le calciatrici: diventare una vera professionista e magari continuare ad indossare la maglia azzurra”.
Elisa Cascioli