Il campionato di Eccellenza, quest’anno, non ha particolarmente sorriso alle squadre varesine. Ben tre formazioni che difendevano i colori della nostra provincia sono retrocesse, una direttamente, l’Union Cairate, e altre due dopo i playout, Gavirate e Solbiatese.
C’è però una squadra che è ancora in corsa, ma per un obiettivo ben più nobile: la Sommese. Vinti i playoff del girone contro l’Inveruno (che precedentemente aveva battuto la Sestese) ora è attesa dagli spareggi nazionali che potrebbero spalancarle le porte della Serie D. Domenica c’è la gara di andata con i veneti dell’Union Ripa la Fenadora squadra della provincia di Belluno. Si gioca alle 16.00 a Somma Lombardo.
E’ giusto, però, prima di presentare la gara, dare uno sguardo a come è arrivata sin qui questa squadra che l’anno scorso è stata costretta a rinunciare agli spareggi per via di una penalizzazione in classifica.
Massimilano Di Caro, una delle colonne portanti di questa formazione, centrocampista giovane, ma già con parecchia esperienza in questo campionato, racconta la stagione.

“Siamo partiti confermando lo zoccolo duro della scorsa stagione, inserendo qualche innesto di assoluto valore e dei giovani da far crescere. Questo mix ha fatto sì che potessimo migliorare tutti insieme e arrivare a risultati importanti, soprattutto grazie a una guida di assoluto valore quale è Marco Spilli, il nostro allenatore (nella foto a lato con la sua piccola Martina, ndr). Sa fare calcio, ci insegna cose nuove in ogni allenamento. Giochiamo a calcio e ci divertiamo”.
Ora arriva questa squadra bellunese, ma indipendentemente dall’avversario il traguardo è troppo vicino per non crederci.
“Noi siamo arrivati sin qui e vogliamo conquistarci la Serie D sul campo, vincendo. Lo scorso anno siamo stati penalizzati per il “Caso Marzio” e non ci siamo potuti giocare i playoff. Vorremmo ripetere quanto fatto una stagione fa dal Verbano, senza però passare dai ripescaggi: vorremmo festeggiare sul campo”.
Tu e la tua famiglia rappresentate fedelmente quello che poi è la Sommese.
“Sì, siamo tutti una grande famiglia. La Sommese è una società sana che, anche prima di ingaggiare un calciatore, lo valuta soprattutto dal punto di vista umano. Abbiamo un grande leader che è il nostro capitano Alessandro Marzio: pensa che quando l’anno scorso era lui il mister (dopo l’esonero di Fornara, ndr), e mi lasciava in panchina, non abbiamo mai avuto nessuno screzio. Tutti all’interno della società remano in un’unica direzione per raggiungere il nostro obiettivo”.
Obiettivo che passa attraverso la doppia sfida con l’Union Ripa.
“Sì, poi nel caso passassimo il turno aspetteremo la vincente di Real Vicenza-Airaschese. Anche portare una decina di tifosi al “Menti” non sarebbe poi così male…”.
Parlavi prima dello zoccolo duro che è rimasto dall’anno scorso, però sono arrivati degli innesti di assoluto valore.
“Dell’anno scorso siamo rimasti io, Albizzati, Marzio, Tino, mio fratello Matteo Di Caro e il portiere Catena. Poi sono arrivati tre punte importantissime come Fumarolo, che era il capitano della primavera di Pazzini e Montolivo, Marzeglia e Graziano. Ognuno aveva i suoi problemi, ma col lavoro sul campo sono tornati ad essere giocatori dalle qualità impressionanti”.
E si spera, dunque, anche per risollevare le sorti dei colori della provincia di Varese in un’annata decisamente opaca, che domenica il sogno decolli a Somma. La zona, senza dubbio, si presta, Malpensa è vicinissima.

Federica Lancini
(foto tratte da www.sommesecalcio.com