Doveva essere la partita del week end e cosi è stato. All’Atleti Azzurri di Gallarate va in scena un faccia a faccia di rara intensità tra Malpensa Rugby e Unni Valcuvia. In lotta per l’onore delle armi e un sesto posto alle spalle di Tradate di tutto rispetto, le due squadre danno vita a ottanta minuti di spettacolo entusiasmante. Partita che può essere facilmente fotografata come una medaglia con due facce completamente diverse. I padroni di casa sanno che una vittoria consentirebbe di scavalcare nuovamente in classifica il quindici di Cattaneo e Rossi e l’avvio è di quelli da incorniciare. Appena due giri di lancette, 120 secondi e le Fenici iniziano lo show. Soardi è lucido nel recuperare l’ovale da un punto d’incontro e lanciare la corsa di Cassia che ringrazia e schiaccia in meta per il primo vantaggio Malpensa. La pioggia non accenna a dare tregua ai trenta in campo. La squadra di Moro però prova a fare un sol boccone degli ospiti. Passano appena tre minuti e arriva il secondo montante. Giocata ad alta velocità da vedere e rivedere. Casnaghi avvia l’azione da una mischia sui 22 metri. Gioco a due di altissima qualità con Contarato che si fa beffe dell’opposizione avversaria servendo l’ottimo sostegno di Cassia che ingrana la sua marcia preferita e vola in mezzo ai pali per la seconda meta di giornata. Questa volta arriva anche la trasformazione per lui. Cinque minuti di fuoco, cinque minuti tutto d’un fiato, cinque minuti di Malpensa show. Valcuvia ancora non pervenuto e sotto di 12 punti. Gli ospiti non ci stanno e provano ad imbastire qualche trama offensiva. Nessuna però è degna di nota perché le Fenici giocano un primo tempo attento e mai banale. Al 22’ lo sforzo di capitan Casnaghi e co è premiato con la terza meta firmata da Vitale. Cassia fa 2 su 3 da fermo e l’Atleti Azzurri quasi non crede a ciò che sta succedendo in campo. La prima frazione termina non prima di vedere la terza meta di Cassia, illuminato in un pomeriggio con condizioni atmosferiche stile ambientazioni di Tim Burton. Non c’è la conversione e neanche fortuna quando arriva l’errore su una punizione da posizione comunque complicata a pochi secondi dal termine. Al fischio dell’arbitro Trebbi che manda tutti a riposo Malpensa è avanti 24-0. Poi calano le tenebre sulle Fenici. Non è colpa del temporale ma degli Unni che decidono di scendere in campo e regalare quaranta minuti di paura a Malpensa. I padroni di casa resistono alle scorribande degli ospiti per una ventina di minuti poi il sussulto orgoglioso di Valcuvia. Da touche ci pensa la determinazione del giovane Pieroboma a riaprire i giochi complice anche la buona trasformazione di Alberto Rossi. Al 29’ è proprio Rossi a mettersi in proprio con un’azione delle sue tutta grinta e potenza. Non succede ma se succede sembra pensare qualcuno in questo momento. Valcuvia ha fame, Malpensa non ne ha più. -10 a una decina di minuti dal termine. A Gallarate c’è una partita. I ragazzi di Cattaneo e Rossi lasciano in campo il cuore e al 40’ la verve offensiva viene premiata con il punticino di bonus grazie alla meta di Scotti questa volta non trasformata da Rossi. Finisce 24-19. Sale a quota 26 Malpensa che vince con quattro mete e ipoteca la sesta piazza. Immenso Valcuvia che pareva spacciato dopo il primo tempo e che invece, regala agli spettatori una ripresa da capogiro e mostra la voglia di lottare sempre e comunque. Da sottolineare l’esordio tra le fila degli Unni di un altro Rosafanti. Questa volta è toccato a Marco Pollini.

Formazione Malpensa: Mandelli (MVP), Tomasoni (Manzillo), Cattaneo, Cassia, Gagliostro (Gallo), Contarato (Brega), Soardi, Casnaghi (cap), Felotti, Schuitemaker (Travaini), Moriggi (Carabelli), Formica, Altomare (Pennestrì), Vitale, Giarola (Cartabia).

 

Le altre partite–  Sabato di scena all’Uslenghi la capolista Union che faceva visita alla Reflex Tradate di Bianchi e Candilora. Dopo qualche passaggio a vuoto e i risultati poco brillanti con Voghera e Cernusco, i muccaleoni volevano dimostrare a tutti e a se stessi soprattutto, di poter ancora mettere paura a chi affrontasse capitan Riva e soci. Un brivido, uno soltanto, ha percorso il fianco del gigante milanese che nel primo tempo ha ammirato quasi incredulo, la cattiveria sportiva di Tradate. Una prima frazione intensa e attenta con la meta di Paolo Sala e i piazzati di Clerici a mettere paura alla capolista. Non sono ovviamente ammessi passi falsi per gli ospiti che quindi riescono a sfruttare qualche buona giocata e chiudere avanti 21-11 un primo tempo da dimenticare. Benissimo Tradate che regala rugby e intimorisce l’avversario. Nella ripresa il differente tasso tecnico e atletico fanno la differenza. I padroni di casa calano e forse abbassano la guardia quel tanto che basta alla Union per realizzare 28 punti e ipotecare 49-11 una trasferta resa complicata dall’atteggiamento stoico dei muccaleoni.

Formazione Tradate: Clerici, Viola, Trombetta, Bollini, Marcelli, Bianchi, De Vita, Storni, Riva, Sala, Cherchi, Mascheroni, Zuppati, D’Arcangelo, Barlusconi.
Panchina: Martegani, De Bortoli, Zuccolo, Turco, Barracca L.

 

A Parabiago Varese regala un’altra perla ai suoi tifosi che ammirano una squadra inarrestabile, solida che sa vivere anche di momenti emotivi al Venegoni. La partita, già raccontata con maestria dall’ottimo Stefano Sessarego, parla di una vittoria netta, 57-7 il finale, ed emozionante con tante piccole grandi storie da sottolineare ancora una volta. Da Pellegrini in meta alla prima da titolare nei primi minuti di gioco, passando per Gian Paolo Sessarego, uscito spesso dalla panchina quest’anno, protagonista a Rozzano con i cinque punti decisivi e one man show a Parabiago con il poker calato tra primo e secondo tempo. In un pomeriggio dove tutto pare possibile, la squadra di Pella e Galante trova nel finale di match la prima gioia stagionale anche per De Martino, determinante da fermo in questo campionato, che allunga la lista dei marcatori di giornata già ricca dei nomi di Caputo, Salvalajo e Cardozo. Un colpo al cuore il ritorno in campo sei anni dopo l’ultima apparizione ufficiale di Mario Galante (nella foto a destra) che, gioco del destino, fa il suo “esordio” stagionale il 27 aprile, stesso giorno in cui salutò il rugby giocato nel 2008 realizzando anche una meta contro la Bassa Bresciana. Non arriva la marcatura che avrebbe fatto sprofondare il campo ma la soddisfazione è comunque immensa per un signore in campo e fuori. In campo anche Minidio, altro simbolo della società del presidente Malerba che saluta inoltre l’esordio assoluto di Spiteri. Varese c’è e Pavia rimane dietro nonostante la vittoria sul campo di Voghera. Domenica tutti all’Aldo Levi per omaggiare ancora una volta un gruppo che ha saputo esprimere tutto il suo potenziale con quel pizzico di romanticismo che fa del rugby lo sport per eccellenza. A Varese arrivano i cadetti del Cernusco. Lo spettacolo è assicurato.

 

Giuseppe Lippiello