Non serve pretattica, non servono schemi, non servono i più bravi. Il tecnico Sottili è chiamato ad un altro esame (sarà l’ultima possibilità per lui?) e non gli resta altro che buttare nella mischia, anche a caso, tanto non si vince neanche non giocando male, undici Uomini pronti a tutto pur di vincere. Piedi e gambe sono BLASI 2un accessorio, quello che serve in primis sono gli attributi. Per questo siamo certi che domani al “Picco” di La Spezia ci saranno Bastianoni, magari a centrocampo, Rea e Fiamozzi, magari in mediana, Corti, magari in porta (ha praticamente giocato in tutti i ruoli e siamo certi che non sfigurerebbe neanche lì), Blasi, con la sua grinta, lo vedremmo bene in attacco, mentre Zecchin lo vogliamo ovunque e Bjelanovic lo confermeremmo sempre là davanti. Magari ci sarà anche Neto. Pavoletti no perché è squalificato. Poi mister, buttane in campo altri tre (a noi piacciono Forte, Damonte e Grillo), siediti in panchina e aspetta di esultare.

Serve una vittoria per sperare di evitare i playout. I giocatori non devono la salvezza né all’allenatore, né alla società, ma a città e a tifosi sì. La piazza il prossimo anno vuole godersi le storiche sfide con Bologna e Catania (appena retrocesse), ma i tifosi ci saranno anche a Chiavari contro la Virtus Entella. Varese merita la B e coloro che adesso, presi dalla rabbia, ma soprattutto dalla paura, insultano la squadra saranno i primi ad osannarla in caso di salvezza. Chi adesso non vuole Sottili sarà il primo a rinnovargli fiducia per la prossima stagione in caso porti in salvo la truppa.
Chi non se la sente faccia pure un passo indietro, è un gesto di lucidità e coraggio anche quello. Tutti gli altri si sentano responsabili e scendano in campo non per cercare la salvezza, ma trovandola.

Elisa Cascioli