Il futuro della Pro Patria tra palco e realtà. Il palco ideale è quello del “Memorial Daghidaponta” che ha chiuso giovedì i battenti con una serata amarcord tra ex tigrotti di ogni età e tifosi in servizio permanente effettivo. La dura realtà è invece quella di una trattativa di cessione ancora in corso tra Vavassori e non meglio precisati acquirenti.
Ma andiamo con ordine. Per ingannare l’attesa di nuovi lumi sul destino societario, il popolo biancoblu (grazie all’appassionata generosità della famiglia Solbiati), ha messo in piedi la quarta edizione del trofeo di cui sopra. Piatto forte dell’epilogo della kermesse del “Gambini” di Olgiate Olona una partita a ranghi misti sul filo della nostalgia con protagonisti un manipolo di ex pronti a rispolverare vecchie casacche finite in soffitta. Senza stare a snocciolare la trentina di nomi illustri presenti in abbigli tigrotti o in borghese, estraiamo un po’ a casaccio dal mazzo il record di presenze Pippo Taglioretti, il tecnico della Padania Fabian Valtolina e “Cicciobello” Frara. Tutti con immutabile ed incrollabile passione e con un quesito in copia e incolla: che ne sarà dei 95 anni di storia della Pro Patria? Alla domanda non potrà che rispondere il patron che a stretto giro di posta (giorni o forse addirittura ore) renderà noto l’esito della trattativa in corso. Il “no comment” (con sorriso incorporato) sfoderato dall’Assessore bustocco allo sport Alberto Armiraglio lascia intendere sviluppi a breve, forse già nel weekend.
Tanto più che radio-mercato continua a dare per probabilissimo l’approdo (peraltro smentito categoricamente a più riprese) di Vavassori a Reggio Emilia. Così fosse i tempi sarebbero strettissimi perchè all’addio baincoblu andrebbe sposato l’atterraggio granata con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista delle scadenze. Fossimo nel meteo, la previsione sarebbe schiarite in vista: anche perchè di temporali, se ne sono già visti abbastanza.

Giovanni Castiglioni