Pina: ciao Gina!
Gina: ciao Pina! Abbiamo? fatto bene ad aspettare per scrivere la nostra chiacchierata n.100. Il nostro basket ritrova il Pozz e il nostro calcio ha salvato il salvabile e cioè la serie B!
Pina: tutto vero Gina. In alto i cuori! Cuori biancorossi.
Gina: io non sono tra quelle che parlando di sport usano a sproposito la parola “dramma”. Drammi e i dispiaceri sono altri. Però sono contenta che le nostre due squadre maggiori saranno al massimo delle loro possibilità anche nella prossima stagione.
Pina: beh, la Cimberio è al massimo, il Varese può salire ancora un gradino.
Gina: per fa cusè? Per far la fine del Novara. La serie A per il Varese sarebbe un affarone se ci fosse una società forte capace di monetizzare l’eventuale miracolo. La storia recente dice invece che il Varese non è stato capace di ricavare le briciole da una squadra “Primavera” vice campione d’Italia seconda solo ad una Roma che ha distribuito l’intera sua rosa nelle tre serie maggiori e in nazionale.
Pina: ce l’hai col Laurenza…
Gina: al contrario. Nell’anno del dopo serie A sfiorata e Primavera del Mangia Laurenza non c’era. E’ arrivato dopo carico di entusiasmo e annunciando un nuovo corso. Strada facendo, ha consegnato ciò che aveva acquistato svenandosi nelle mani sbagliate e…ciao. Appeso ad un filo ha avuto l’umiltà di recuperare l’appoggio giusto e gli è andata bene. Ora deve solo mettere a frutto quanto ha imparato a sue spese e sono sicura che potrà fare il bene del Varese
Pina: sempre tenendo conto che il Varese ai varesini resta una utopia
Gina: è la stupidata più grande che si possa dire eppure continuo a sentirla. Ma quando è successo? Di varesini che hanno fatto il bene del Varese non ce n’è!!! Tra i pochissimi c’è il Bettinelli. Per il resto aspetto che qualcuno mi faccia una lista precisa sperando che non cominci dalla buonanima milanese di Govanni Borghi per continuare col piemontese Peo Maroso
Pina: beh dai, Marotta…
Gina: se ti sente Sean Sogliano (cuore varesino ma primo vagito piemontese…) ti prende a sberle. A Varese e nel Varese Marotta è salito al momento giusto sul treno giusto condividendo con Colantuoni (ligure…) la castrazione del Varese di Fascetti (toscano…) sul punto di sbarcare in serie A. Da allora il buon Beppe una mano al Varese l’ha messa solo sul muso
Pina: mi arrendo. Allora buon lavoro Laurenza ovunque sia nato
Gina: ecco brava. Mò ti lascio l’altra parte del piazzale di Masnago dove aspettano il Messia Pozz.
Pina: se ne parlava da una vita e secondo me è il momento giusto. L’ultima stagione portata in porto dal buon Bizzozi (che peccato che se ne vada…) ha riportato tutti con i piedi per terra. Tutti tranne Vescovi che i piedi non li ha mai alzati. Con il Pozz si riparte da zero: budget da definire, squadra da rifare con Società e Consorzio senza presidenti. Bella storia…
Gina: e se basket e calcio spinti dalle rispettive difficoltà diventassero una cosa sola?
Pina: sarebbe una soluzione all’italiana dove l’umiltà di unire le forze la si trova solo quando si arriva alla canna del gas. In Spagna è la cultura che ha scritto la storia dello sport inquinata solo negli ultimi anni da trafficoni e faccendieri. In Italia anzi, per restare in casa nostra, a Varese non ci sono mai riuscite neanche la Pallacanestro Varese e la Robur et Fides. Anzi la Robur si: con l’allora Mobilquattro Milano. Non va meglio alla nostra pallavolo visto che la società varesina con il miglior parlameres giovanile della pallavolo femminile italiana, Orago, si è “sposata” con il Volleyrò, Roma.
Gina: mi sembra di capire che più che di belle strutture abbiamo bisogno di buoni dirigenti
Pina: prima ancora dei dirigenti di buoni maestri. Sono una razza in estinzione. Dai corsi delle diverse Federazioni escono per lo più saputelli presuntuosi che scaricano le loro ambizioni sui bambini già appesantiti dal carico di aspettative dei propri genitori.
Gina: quindi per il bene dei nostri nipotini teniamoci stretto il Caccianiga.
Pina: più che tenerlo stretto il Caccia andrebbe clonato. Dalla sua corsa in moto a Milano per ridar la vita al Varese dei Sogliano in poi il suo legame con il Varese è rimasto impermeabile molto più per la sua passione che per la considerazione dei vari personaggi con i quali suo malgrado ha dovuto avere a che fare. Altra priorità per Laurenza.
Gina: sempre restando alle belle cose. La Cimberio seduta sta lavorando per non fare un giro in giostra nel prossimo campionato di serie A di basket in carrozzina. Se lo sport professionistico fa fatica figuriamoci quello dei disabili.
Pina: ovviamente di più ma con un vantaggio: per lo sport disabili la difficoltà è il pane quotidiano e nei suoi trent’anni di storia la gloriosa Handicap Sport è stata capace di sopravvivere in momenti peggiori. Per assurdo sta meglio adesso che il resto del panorama non sta benone. Io mi auguro che come la Pallacanestro Varese ha preso sotto la sua ala l’Handicap Sport, nella prossima stagione il Varese 1910 faccia lo stesso con la squadra di calcio a 5 dell’APD Vharese
Gina: e quindi se fem? Su le maniche e testa bassa?
Pina: no scolta Gina, fa la brava. Mi l’è na vita che sgobi e paghi mè’nsumar. Faccio il tifo per tutti quelli che hanno la voglia ma soprattutto la capacità di mantenere lo sport varesino ad un livello dignitoso. Se anche la Scuola ritornasse a considerare l’attività motoria una materia e non una pausa caffè sarebbe un tornare all’antico per una volta positivo
Gina: Pina ti appoggio! Sono sicura che tra le tante schede nulle alle ultime elezioni ce n’erano un sacco col tuo nome. Adesso però fammi andare che sta venendo su il temporale e io c’ho fuori i panni stesi. Abbiamo fatto 100 Pina! 100 volte grazie ai nostri editori e ai lettori di Varese Sport. A te e al tuo Beppe 100 basìn!
Pina: anche a te e al Cecco. 100 basìn a tutti augurandoci di arrivare a 200!
Pina & Gina