pavolettiQuando è quasi mezzanotte oramai la maggior parte dei giocatori è uscita dagli spogliatoi per raggiungere amici e tifosi, erano tantissimi ad aspettare fuori dalla porta. La serata è poi proseguita sotto la sede del Varese, in via Manin, al locale La Padella.

L’incontro nel corridoio con Pavoletti è fortuito. Ha il borsone in spalla e cammina a testa bassa. “Ciao Leo, fermati un secondo per due domande…” viene sollecitato. “No grazie, sono stanco” risponde proseguendo per la sua strada e non alzando lo sguardo. “L’ultimo sforzo dai, è stata lunga anche per noi…”, la seconda sollecitazione. Si convince, tira su la testa e svela due occhi lucidi e commossi.
“Dedico tutto questo ai ragazzi perché ci abbiamo tenuto tantissimo dal primo giorno all’ultimo alla maglia del Varese. Ci hanno offeso, ci hanno detto di tutto, ma noi siamo sempre rimasti uniti e siamo andati a prenderci questa Serie B. Mi sento di dire che è solo nostra”.
E’ risultato essere lui l’uomo salvezza con quattro gol nelle due partite playout. In totale ne ha segnati 24. “Questo per me vuol dire che avevamo una squadra fantastica, un grande gruppo composto da grandi uomini. I campionati non si vincono da soli”.
pavoletti 2Cosa vogliono dire le lacrime agli occhi? “Per ora il mio è un saluto, poi non si sa mai. Se mi comprasse il Varese sarei felice di tornare e sarei sempre io, però al momento sono del Sassuolo, molto probabilmente mi riscattano e quindi penso che quello di stasera sia un addio”.
Quando Leonardo lascia lo spogliatoio sono decine i tifosi che lo accerchiano per salutarlo, abbriacciarlo e ringraziarlo. C’è anche chi propone di fare una colletta per comprarlo e lui risponde “Se mi comprate resto!”. Ma noi crediamo si meriti di più della Serie B. Si è guadagnato sul campo il pass per una stagione nel massimo livello e la cosa più triste è che a Varese sia stato “solamente” l’uomo salvezza quando magari avrebbe potuto essere molto di più, magari l’uomo “playoff”, magari l’uomo “finale promozione”, magari l’uomo “Serie A”.
E’ quasi mezzanotte, le lacrime di Pavoletti vengono spazzate via dai sorrisi che regala a tutti. Poi abbraccia la sua Elisa ed esce dallo stadio per l’ultima volta. La mezzanotte è oramai scoccata e purtroppo pare che Leo non abbia perso nessuna scarpetta lasciando il “Franco Ossola”. Peccato, però ha lasciato a Varese molto di più. Sarà un ricordo indelebile nella testa di chi ha vissuto questa pazza stagione. Come togliersi dalla mente tutti i suoi gol?

Elisa Cascioli