Uno dei protagonisti di questa fase iniziale di mercato è stato, suo malgrado, Martino Rovera. Il capitano gialloblu è stato più volte nominato e con quest’intervista cerchiamo di capire un po’ di più quello che è successo attorno al nome dell’esterno classe ’82.
“Probabilmente questo che arriva sarà l’ultimo anno da giocatore. Inoltre, continuerò a occuparmi del minibasket e dovrei affiancare un allenatore per gestire gli under 19 secondo quanto mi ha proposto la società” afferma il casciaghese.
Immagino faccia piacere questa considerazione da parte dei vertici Robur.
“Ho pensato sempre ad allenare, ma posso affermare che ad oggi non è il mio chiodo fisso. Ritengo che quando smetterò di giocare, allora sì ci penserò più seriamente. Sento dire che fra due anni dovrei esser pronto per allenare la prima squadra: onestamente non penso di avere l’esperienza necessaria. In fin dei conti, inizio solo quest’anno a vedere come funziona il mondo senior come allenatore”.
Al riguardo qualcuno ti ha additato in malo modo.
“Non mi ha fatto piacere questo attacco pubblico – afferma Rovera – Mi piacerebbe parlare coi diretti interessati per capire il perchè. Io non ho mai forzato nulla: è la società che decide in sua autonomia. Ci mancherebbe che Martino Rovera sia un consigliere!!!”.
La Robur ti chiese qualcosa?
“Beh, ovvio. La domanda, però, era: cosa vuoi fare? Io ho sempre risposto che ho ancora voglia di giocare. Poi, chiudere la mia carriera con una stagione deludente come questa non mi garbava particolarmente. Se qualcuno deve dir qualcosa sul mio percorso da allenatore, posso replicare che questo progetto è già da un po’ che era nell’aria”.
Ne esce un Martino Rovera, giustamente, senza alcun “ruolo”.
“Esatto. Sono solo un giocatore e istruttore di minibasket per questa società in cui sono entrato quando avevo sette anni. Probabilmente, lavorando in palestra, sostenendo i corsi e il minibasket qualcuno avrà pensato che io fossi dio, ma non è vero”.
E ora sei in partenza per il camp Robur.
“Terzo anno di fila e sempre a Lavarone. Quest’anno portiamo 82 bimbi con dieci istruttori. Ogni anno miglioriamo l’anno precedente sa come numero di iscritti che come attività: quest’anno ci sarà anche svago extra basket per i più piccoli”.
Sempre tanti impegni lavorativi, ma sulla prima squadra vuoi dirci qualcosa?
“Vorrei solo ringraziare per il loro impegno e l’attaccamento alla maglia che hanno dimostrato in questi tre anni Realini e Mariani. Abbiamo vissuto insieme momenti belli e meno belli, loro personalmente hanno patito infortuni più o meno gravi, ma non si sono mai tirati indietro e hanno lasciato nel nostro spogliatoio un bellissimo ricordo”.

Matteo Gallo