Il risveglio dopo la batosta. Questa mattina non è semplice mettersi davanti a un computer e scrivere di Varese: le pagelle, una semplice considerazione o un articolo qualsiasi.
La squadra si è ritrovata in mattinata allo stadio per un saluto, prima del classico “rompete le righe”. Quella di ieri sera è stata una serata ricca di amarezza e delusione per tutti: giocatori, staff, dirigenti, tifosi e anche per noi giornalisti. Anche se non dovrebbe essere così, ma in certi casi anche le nostre emozioni sono toccate.
Per questo niente pagelle, perché questi ragazzi meritano la lode per tutto quello che hanno fatto vedere durante tutta la stagione. Tutti, dal primo all’ultimo. Forse, è vero, ieri sera hanno avuto un po’ paura di vincere, ma è ancora più vero che tutto si è fermato su quella traversa colpita dall’ennesima magia di Neto Pereira. Un plauso anche ai diecimila del Franco Ossola, più forte per quei 3.500 che ci sono stati tutto l’anno. L’augurio è che nella prossima stagione lo stadio del Varese si colori di così tanta gente in ogni occasione, e non solo in alcune gare.
Ora si dovrà ripartire da zero un’altra volta: Rolly Maran con ogni probabilità saluterà e si siederà sulla panchina del Catania. “La Serie A non possiamo negarla a nessuno”, questo in soldoni il discorso di Mauro Milanese ieri sera in conferenza stampa. E poi lasceranno Varese anche tanti altri che tanto bene hanno fatto in questa stagione. Quasi tutti, forse.
Ma è giusto così, perché il Varese è questo: lanciare o rilanciare allenatori, dirigenti e giocatori e poi lasciarli andare dopo aver sfiorato il sogno. Ma per chi resta, il sogno, è rimasto tale e la voglia di raggiungerlo anche.

Federica Lancini