Prima uscita serale della stagione per il Varese che, dopo l’amichevole contro la Primavera, si è ritrovata alla festa dell’Unione Sportiva Casbeno come ospiti d’onore.
Filippo Perucchini, Stefan Simic, Niccolò Dondoni, Dennis Scapinello e Mario Belluzzo, accompagnati dagli instancabili Silvio Papini, Stefano Ferré e Michele Marocco, hanno così avuto l’opportunità di conoscere da vicino i tifosi biancorossi che, da parte loro, hanno mostrato un grande entusiasmo.

“Gran bella serata -commenta Carlo Bigi, vicepresidente del Casbeno-. È il primo anno che riusciamo a combinare questo incontro; se è stato possibile, lo dobbiamo a mister Bettinelli e Gabriele Ambrosetti, nostri grandi amici. Speriamo sia solo il primo di una lunga serie, ma, soprattutto, che porti fortuna sia al Varese che a noi”. Simic e Papini con i tifosi

“Da quando sono arrivato -racconta Perucchini-, ho subito avuto ottime sensazioni sia sulla piazza che sul gruppo con cui lavoro da diverse settimane. Sento coesione dentro e fuori dal campo anche grazie al lavoro di mister Bettinelli che riesce a tirare fuori il meglio di noi. Una promessa per i tifosi? È prematuro parlare di obiettivi, ma sono convinto che partita dopo partita faremo il massimo per la maglia”

“Sono contento di indossare i colori più belli del mondo, il bianco e il rosso, perché mi ricordano i colori della mia prima squadra, lo Slavia Praga”. A parlare è Stefan Simic che, al contrario del compagno, si sbilancia. “Sono sicuro che faremo una grande stagione; personalmente posso crescere molto perché siamo i protagonisti di questo bellissimo progetto. I tifosi? Ne ho conosciuti tanti e sono tutti grandi!”

“Gran bella serata insieme ai nostri tifosi -il commento di Niccolò Dondoni-. Loro ci hanno accolto con grandissimo entusiasmo. Questi primi giorni sono stati importanti, perché ho avuto l’opportunità di crescere molto al fianco dei giocatori della Prima Squadra che non perdono l’occasione di darmi sempre consigli preziosi. Rea e Borghese in particolare. Obiettivi stagionali? Dare il massimo in allenamento per poi raccogliere i frutti del nostro lavoro durante la partita”.

Marco Gandini