A dodici ore dalla chiusura del mercato il direttore sportivo del Varese fa il punto commentando i movimenti di ieri (leggi la diretta). “La società mi ha chiesto due obiettivi: risparmio e qualità; per me è stata una sfida. Mi assumo tutte le responsabilità del caso. Ce l’abbiamo fatta. Faccio parte di una squadra meravigliosa. Siamo partiti dalla riduzione d’ingaggi e abbiamo conquistato i giocatori che sono arrivati e che sono rimasti non con i soldi, ma con un progetto chiaro. Saluto a malincuore chi ci ha lasciato, ma questa è la vita. È stato bello affrontare una sfida del genre. Sono capitato nel momento migliore della storia del Varese perché c’è una grande squadra.  Ringrazio il nostro consulente di mercato per le uscite che ci ha aiutato molto in questa impresa. Adesso dobbiamo continuare a correre e vincere. Sono arrivati dei giocatori con il piglio giusto. A loro siamo riuscititi a trasmettere la nostra passione. Domenica una persona mi ha detto che in campo eravamo assatanati. E’ stato un grande complimento. Noi siamo il Varese, noi siamo questi”.

Ci sono stati i ritorni di Rivas e di Luoni e gli arrivi di due giovani promesse: Capezzi e Pektovic. Cosa vi ha convinto a puntare di nuovo su di loro?
“Abbiamo risparmiato portando giocatori di qualità. Borghese, Simic, Tamas, Scapinello, chi è rimasto, tutti hanno sposato il progetto, le persone e non quella cosa che danneggia il mondo del calcio”.
Anche aver trattenuto Forte può essere considerato un colpo di mercato…
“è un talento, è il nostro patrimonio e va valorizzato. Quando abbiamo capito che potevamo tenerlo lo abbiamo fatto. Investiamo sulle persone e rischiamo. Se avessimo ricevuto un’offerta importante avremmo preso in considerazione la cosa”.
Nonostante il rispario attualmente in rosa ci sono cinque attaccanti e cinque esterni…
“Non abbiamo titolari né riserve. Quando abbiamo capito che potevamo alzare la qualità dal punto di vista motivazionale lo abbiamo fatto. Il livello tattico-tecnico è migliorato, con i nuovi c’è sempre l’incognita”.
E Rea?
“Quando alcune situazioni non potevano verificarsi abbiamo deciso di investire su chi avevamo già. È un professionista e si è messo a disposizione. È una persona importante per il gruppo. Non è un ripiego o altro. Non ci sono tanti giocatori come Angelo in questa categoria”.
Capitolo prolungamenti?
“Abbiamo già parlato sia con Rea che con Corti e Zecchin: Il discorso è già stato intavolato”.
Pavoletti?
“È giocatore importante e un uomo fantastico. Onestamente non era giusto per lui tornare qui perché ha iniziato un percorso e non era giusto ripartisse da dove ha terminato un suo cammino. Se avessi avuto la possibilità sarei andato io a piedi a Sassuolo, ma non è il caso di mettere del miele sotto il naso ai tifosi. Non abbiamo mai discusso del suo arrivo. Siamo rammaricati che non abbia trovato una società di Serie A che abbia deciso di investire su di lui”.
Il 15 settembre cosa succede? Il Varese rischia un’altra penalizzazione?
“E’ una domanda che dobbiamo fare al direttore generale o al presidente. Questo argomento non mi compete”.

Elisa Cascioli