G come GANETO, Gabriele: ragazzo di grande educazione e cultura, elementi che non guastano mai, e dotato di intelligente autoironia che applica frequentemente al suo ruolo di giocatore. Gabriele, infatti, che è perfettamente consapevole delle sue qualità non usa mai irritanti atteggiamenti da fenomeno e sul campo si dà sempre da fare cercando di portare a casa soprattutto la quantità. Parte del pubblico di Varese, difficile capirne i motivi, l’ha spesso beccato imputandogli chissà quali responsabilità. L’unica “colpa” di Gabriele, semmai, è di non essere un finissimo dicitore di basket, ma Ganeto va apprezzato e sostenuto per altre ragioni: quando si tuffa sul parquet per recuperare un pallone, quando “fedele nei secoli e sprezzante del pericolo” si sacrifica andando a difendere su cinque ruoli, quando si mette a totale disposizione dei compagni. Quando, insomma, esprime in pieno la sua personalità di giocatore generoso. Come pochi altri ne ho visti…
G come GARRI, Luca: Conosco Luca da tantissimo tempo e come il suo corregionale Ganeto, è ragazzo intelligente, educatissimo, cordiale e sempre disponibile. Per queste ragioni spiace parlare di Luca con coloriture tendenti al pallido. Spiace dover annotare che, in questa stagione, l’ho visto, l’abbiamo sovente in difficoltà sul piano dinamico, tecnico e mentale. Le statistiche conclusive mettono nero su bianco questo suo disagio del quale non conosco i presupposti. Non credo possano essere tecnici perchè Garri, in coach Recalcati, aveva qualcosa di più che un mentore. La sensazione è che Luca, dopo una buona partenza (3 volte i doppia cifra nelle prime 6 gare) si sia perso per strada. Peccato. Conservo nei miei “archivi” un articolo della Gazzetta di una dozzina d’anni fa in cui a proposito di Luca si scriveva: “Garri, il bimbone sta crescendo”. Spero per lui che nel suo futuro ci siano ancora tanti centimetri…
G come GOSS, Phil: il suo arrivo ha certamente impresso una potente sterzata al campionato della Cimberio aggiungendo all’organico la guardia realizzatrice ed il secondo “ball-handler” che Varese andava cercando da tempo. Phil ha quindi offerto l’impatto sperato e la spinta per andare alla post-season e tanto basta.
G come GIOFRE’, Simone: il direttore dello scouting internazionale della Pallacanestro Varese è certamente un professionista capace, attento e scrupoloso, ma la sua figura nello staff tecnico varesino rischia di essere sempre sottoutilizzata perchè la verità è una sola. Hai voglia a passare le notti davanti al video o a spulciare internet alla ricerca di giocatori: quando c’è poca “fresca” a disposizione tutto quello che puoi permetterti è un Weeden qualsiasi o un conosciutissimo cavallo di ritorno come Goss. Giofrè, però, avrà altre occasioni di mostrare il suo “sapere”. Magari scovando un crack e portandolo a Varese già nel prossimo mercato.
Massimo Turconi