Il Varese 2.0 ha ritrovato due attaccanti che l’anno scorso sembrava aver perso. Uno è Neto Pereira che, se nella stagione scorsa è andato a segno una sola volta e ha fatto tanta panchina, in questa nuova avventura è già a quota cinque reti tra campionato (tre in sei giornate) e Coppa Italia (due) e non ha avuto bisogno di rifiatare neanche durante il turno infrasettimanale. L’altro è Arturo Lupoli, metà stagione, quella scorsa, da non protagonista e l’altra metà in prestito altrove. L’attaccante si è sbloccato in campionato sabato scorso dal dischetto: «Sono felice sia arrivato il gol che volevo tanto. Ho esultato facendo un balletto che faccio a casa con mia figlia e dedico la vittoria ai miei compagni, a mister Bettinelli e alla gente che ci ha sempre sostenuto» il suo commento.

Nella gara contro il Trapani ha messo lo zampino sulla maggior parte delle reti con un assist a Neto, il suo tiro dal dischetto e la conclusione parata dal portiere dalla quale è nato il gol di Capezzi. A cosa è dovuta questa sua “rinascita”? «Devo dire che aver avuto la possibilità di fare il ritiro senza saltare neanche un allenamento è stato importantissimo per me – risponde Lupoli –. Venivo da ben quattro preparazioni estive in cui non ero riuscito mai a fare come si deve per via di operazioni o di infortuni. I mesi di luglio e agosto sono importantissimi per un giocatore perché permettono di mettere nelle gambe le energie e le forze che poi servono durante l’anno. Mi sento bene fisicamente e per un calciatore è fondamentale. Oltre a questo – aggiunge – con mister Bettinelli è scattato un feeling particolare e non mi succedeva da qualche anno, quello passato per niente. Credo che sia un aspetto importante».

Cosa dire di Neto? «È un gran giocatore e le sue doti non sono certo una novità – le parole del giocatore bresciano –. Partita dopo partita ci stiamo conoscendo sempre di più. In campo lo cerco spesso perché so che se la palla è tra i suoi piedi difficilmente la perderà e sicuramente la trasformerà in qualcosa di pericoloso. È stato bello fargli fare gol. Sono più contento per l’assist che non per la mia rete. Spero che in futuro ci siano tante altre azioni come quelle. Il successo contro il Trapani è frutto di tutti. I giovanissimi Scapinello e Capezzi hanno disputato un’ottima partita. Sono importantissimi perché ci servono energie fresche».
La vittoria era quello che ci voleva. «È un successo da dedicare alla squadra, al mister e a chi ci segue, a chi ci ha incitato e supportato dall’inizio. In alcune piazze se vieni da due sconfitte ti fischiano prima ancora dell’ingresso in campo. Sabato sin dal riscaldamento abbiamo sentito il pubblico dalla nostra ed è stato la marcia in più».

Non solo col Trapani; l’ex Arsenal veniva dalla buona prestazione di Livorno: «Quella di Livorno è stata diversa perché arrivavo da due settimane in cui non mi ero allenato tanto per via di qualche acciacco. Avevo tanta voglia di segnare, ma la cosa più importante è aver mosso la classifica. Non fare i tre punti ci avrebbe messo in una situazione non bella. Adesso dobbiamo far vedere che il Varese non è una squadra che vince solo in casa. Sabato a Brescia vogliamo proseguire la striscia positiva».

Elisa Cascioli