Varese-Cittadella, una partita che ha sempre avuto un sapore particolare per i tifosi biancorossi a partire da quella serie B sfumata ai playoff nella stagione del nuovo millennio, riporterà al “Franco Ossola” Edoardo Gorini, ex biancorosso che per la prima volta arriverà a Masnago da allenatore. Il difensore primatista di presenze con la maglia biancorossa, con cui ha giocato la bellezza 251 partite, ha appeso le scarpe al chiodo due stagioni fa indossando la maglia del Citta, all’età di trentanove anni, ed è rimasto in Veneto. Lo scorso anno ha avuto un duplice ruolo, da un lato osservatore, dall’altro uomo di campo curando la parte difensiva della squadra e occupandosi dello studio degli avversari. Mister Foscarini ha premiato il suo lavoro chiamandolo al suo fianco come vice. “Questa nuova esperienza sta andando molto bene – ci racconta –. E’ molto più impegnativa rispetto allo scorso anno. Ci sono più cose da fare, più responsabilità. Sono molto più vicino alla squadra ed è un lavoro molto più gratificante. Ovvio poi che tutto dipende dai risultati”.
Gorini è intenzionato a diventare allenatore: “Ho già fatto il corso di base a Coverciano. Vorrei potermi iscrivere a quello di Seconda, ma i posti disponibili sono 40, c’è una graduatoria e non è facile iscriversi”. Tra i suoi ex compagni c’è chi dice che Gorini ha sempre avuto la stoffa dell’allenatore: “Negli ultimi anni che ho giocato qui a Cittadella ho avuto anche il compito di fare da chioccia. L’obiettivo della società era valorizzare i giovani e dare una mano a chi ha meno esperienza è fondamentale. Se in rosa hai poca qualità, quello che fa la differenza è il morale. Nella mia carriera ho sempre cercato di fare gruppo perché spesso risulta decisivo”.
Venendo all’attualità, il Citta viene da tre sconfitte di fila e il morale non deve essere alto: “Siamo dispiaciuti perché in queste ultime tre partite potevamo almeno portare via 2 punti. Adesso magari c’è un po’ più di insicurezza e serve fare risultato a Varese per rimetterci in carreggiata”.
6 novembre 2010 Varese - Cittadella: Rosati premia Gorini primaGorini si aspetta un Varese “ostico, che sa far quadrato in campo. Al contrario di noi, il Varese viene da due risultati positivi e sicuramente ha trovato maggior fiducia. Ha uno spirito migliore rispetto al nostro. Bettinelli non lo conosco personalmente, ma già dallo scorso anno ha avviato un buon lavoro. Che accoglienza mi aspetto? La prima volta che sono tornato è stata fantastica. Resterà uno dei ricordi più belli della mia carriera. Quella accoglienza ha lasciato qualcosa dentro di me. È stato un riconoscimento al lavoro e alla persona. Chiaramente non mi aspetto un’accoglienza come quella, ma spero di salutare e di riabbracciare qualche vecchio amico”.
I tifosi biancorossi ricordano ancora come fosse ieri la gara di ritorno playoff per la Serie B della stagione 1999/2000, quando il Varese di Beretta, vittorioso per 1-0 all’andata al “Franco Ossola”, cadde clamorosamente al “Tombolato” nella gara di ritorno sotto i gol di Caverzan e Dalle Nogare. In quell’occasione Gorini vestiva la maglia biancorossa: “Quella sfida ha segnato in negativo la mia carriera e quella di tanti miei compagni. Magari sarei potuto arrivare prima in Serie B, ma fa parte del gioco”.
C’è anche un’altra sfida che ha segnato in negativo la stagione del Varese: quella dello scorso anno, quando la compagine di Sottili perse 5-1 sul campo avversario. Stavolta Gorini era dal lato opposto: “Quella partita ci ha dato la spinta per ottenere la salvezza diretta che è stata miracolosa”.
A sette giornate dall’inizio sono già saltate due panchine, Foscarini al Cittadella invece non è mai stato messo in discussione: “Lo scorso anno è stata una scelta vincente – racconta Gorini -. La politica della società è basata sul valore umano, una tattica che condivido in piene e che… funziona”.

Elisa Cascioli