Alfabeto, quinta parte, si passa finalmente sotto lo  striscione “Arrivo”…

K come KANGUR, Kristjan: giocatore che oggettivamente anno dopo anno ha migliorato tutte le sue statistiche e perfezionato il suo modo di stare in campo sotto il profilo tecnico: 54% da 2 e 40% da 3 sono, come si usa dire, tanta roba. Eppure, chissà perché, in tanti resta un pizzico di insoddisfazione. Un insondabile retrogusto che proprio non riesci a scacciar via. Sarà mica perché quest’uomo, contro i grandi squadroni (Milano, Cantù, Bologna, Pesaro, Siena), ha quasi sempre “ciccato” l’appuntamento? Sarà mica per questa ragione? In questo senso lo “0” (zero) in gara-4 di playoff rimarrà una lapide a futura memoria.
O come ORIZZONTI: quelli della Pallacanestro Varese sono delineati. Coi chiari di luna attuali è molto più che qualcosa.
P come PESARO, Scavolini Siviglia: il suo lancinante canto del cigno dovrebbe far riflettere l’intera serie A. Se nemmeno una piazza storica e “lussuosa” come Pesaro riesce ad evitare il gorgo della paura, significa che siamo proprio messi male.
R come RANNIKKO, Teemu: gambettine e fisichetto da “Ragionier Filini”, ma cervello da MIT. Il finnico con la sua razionale geometria di passaggi e le sue letture da poeta del basket ha illuminato il parquet di Masnago. E’ stato bello vederlo e applaudirlo.
R come REATI, Davide: tutto sommato, nell’anno d’esordio in serie A, nemmeno male. Da stella della B1 a giocatore di sacrificio: riciclarsi in un ruolo che non è mai stato il suo non dev’essere stato semplice, ma Davide c’è riuscito. Bravo.
R come RECALCATI, Carlo: a mio parere il vero, spesso anche l’unico, grande protagonista dell’annata varesina. Solo uno dello spessore umano e tecnico di Charlie poteva tenere, tra novembre e dicembre, la barra diritta in un momento, ricordate?, delicatissimo della stagione. Solo uno come Carlo poteva dare dignità tecnico-tattica, ma anche sostanza morale ad un gruppo dagli equilibri delicati e fragili senza romperli. Non ho ancora capito (ma credo di essere in folta e numerosa compagnia) perché sia stato “segato”. Appena possibile, promesso, glielo chiederò e vi farò sapere.
S come SAIBENE, Guido: proprio da queste colonne Guido aveva avanzato la sua candidatura come successore di Recalcati. Non è stato preso in considerazione e anche qui le logiche che sottendono le scelte sono sfuggenti. Sono molto spiaciuto per Guido che, suo malgrado, pare destinato ad un vita professionale da eterno secondo
S come STIPCEVIC, Rok: il play “rock” più simpatico, pimpante e sincero che, senza spendere miliardi, possiate trovare a Est. Assolutamente determinante con le sue giocate ricche di fantasia e coraggio è diventato, giustamente, idolo del pubblico. Con Teemu, hanno fatto una coppia “da onde”.
T come TALTS, Janar: “Gennaro”, se si eccettua un periodo poco felice a cavallo tra andata e ritorno, ha fatto il suo accompagnandolo con l’umiltà e la modestia dei grandi lavoratori. Uomo silenzioso, giocatore sostanzioso. Riconferma strameritata.
W come WEEDEN, Tony, “Sto per portare il mio talento a Varese, Italy”, aveva messaggiato su Facebook appena firmato il contratto con la Cimberio. Talento? Mai visto…

Massimo Turconi