La storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto è vecchia come il cucco ma ha fatto svoltare parecchi post partita. Lo sa bene Lulù Oliveira che a botta ancora calda preferisce tenersi stretto il punto strappato ai primi della classe: “Prendiamo le cose positive. Abbiamo tenuto testa ad un avversario di qualità”. Il body language a braccia conserte tradisce però, a rigor di cinesica, un atteggiamento sulla difensiva opposto a quello espresso dalla squadra in campo. “Sulle palle inattive dobbiamo svegliarci. Avevamo provato alcune soluzioni in settimana salvo poi dimenticarcene quando serviva”.
20141101_193124Già visto e sentito su questi schermi ma a spezzare la liturgia del copia e incolla basta un accenno al riottoso D’Errico che fa perdere la brocca al Falco: “Arrivava da squalifica e infortunio e pretendeva di giocare dal primo minuto. Quando poi è entrato non si è sacrificato. Siamo proprio fuori strada”. Insomma, tempi duri per l’ex Barletta che rischia, almeno a breve, altra muffa in panca.
In attesa di sviluppi, ci facciamo bastare il sorriso a tutta bocca di Perilli nuovamente titolare. “Ho saputo del mio impiego un’ora prima della gara. Sono soddisfatto anche se una volta di più siamo stati poco concreti in difesa”. La Tigre perde il pelo ma non il vizio di complicarsi l’esistenza: “Avevamo analizzato i video del Bassano e pensavamo di essere pronti. Evidentemente non è bastato”. Forse bisognerebbe parlarsi di più in campo: “Davvero? A me dicono che parlo troppo…”. Della serie, mettetevi d’accordo.
A riportare un po’ più d’ordine ci pensa mister Asta che, al di là di una puntura di spillo (“adesso non vorrei che qualcuno storcesse il naso per questo pari”), si gode l’attimo andando dritto al punto: “La Pro Patria ha tanta qualità davanti. Un po’ meno dietro”. Sintesi brutale ma sotto gli occhi di tutti. Come la prestazione di Candido, autentico MVP di giornata: “Non possiamo fare differenze. La squadra va giudicata nel suo complesso. Ringrazio Asta (suo ex tecnico al Monza, ndr) per i complimenti. Se sto facendo bene lo devo anche a lui”. Il bicchiere sarà anche mezzo pieno ma la sensazione è quella di un’altra occasione persa.                

 Giovanni Castiglioni