Dopo le due sconfitte beffarde contro Reggio Emilia e Venezia, la Openjobmetis Varese torna al PalaWhirlpool ospitando la matricola Trento. Match da non sottovalutare contro una squadra a soli due punti dalla squadra biancorossa che troverà una Varese ancora incompleta.

“Con molta probabilità Kangur non farà parte del match -ha dichiarato Gianmarco Pozzecco-, mentre Deane giocherà con degli occhiali che possano correggere il problema avuto in settimana. Queste sono le mie preoccupazioni più importanti, perché da quando sono qui non abbiamo mai avuto modo di allenarci e giocare con tutti i nostri effettivi. Contro Trento, squadra che non molla mai, avremo bisogno di tutti, dalla panchina al pubblico, perché il risultato non è scontato e se vinceremo faticheremo enormemente”.

Chi ritornerà sicuramente sarà Craig Callahan, ristabilitosi quasi completamente dall’infortunio muscolare che lo ha limitato nelle ultime uscite.
“Settimana scorsa, contro Venezia, non ero al 100%; questo è il motivo per cui ho giocato poco -ha affermato l’ala italo-americana-. Sono vicino alla forma migliore, ma ci vuole ancora un po’ di tempo per essere al top. Cercherò di dare il mio contribuito in favore dei miei compagni che stanno mettendo in mostra un grande gioco. L’obiettivo, ovviamente, è quello di ritrovare la vittoria per rimettere sui giusti binari una stagione che era partita alla grande”.

Trento, squadra che conosci molto bene.
“Non dobbiamo assolutamente prenderli sottogamba. Ci ho giocato contro parecchie volte ed è un team cresciuto e diventato forte grazie ad un cuore enorme che permette loro di dare tutto fino alla fine. Ciò nonostante, abbiamo tutte le carte in regola per poterli battere. Loro non hanno avuto un inizio facile ma non si vincono le partite prima di giocarle”.

Come ti trovi in Serie A?
“Rispetto alle altre leghe in cui ho giocato, è un altro livello di competitività cosa, tra l’altro, che già sapevo ed immaginavo. Dall’altra, però, è più adatto a me perché è molto più fisico. Il mio ruolo? Mi trovo molto meglio da 4 ma so adattarmi giocando anche da 5. Contro Trento, squadra più atletica, cercherò di seguire le indicazioni del mio allenatore che dovrà fare a meno, con molta probabilità, anche di Kangur. Quanto peserà? Lo abbiamo visto a Venezia; senza di lui alcuni giocatori, ad esempio Diawara, sono costretti a giocare per 40 minuti e all’intensità in cui giochiamo noi non è facile. L’altro lato della medaglia però potrebbe essere l’esplosione di alcuni giocatori come successo ad Okoye contro la Reyer”.

Marco Gandini