Un abbraccio forte, vero, sincero, sentito. Un ponte fra passato e presente riassunto in un gesto. L’ultimo allenatore che ha fatto emozionare e sognare Varese stringe a sé chi lo ha accompagnato nell’avventura che gli ha cambiato la vita. Sua e di quei signori “Nessuno”, i giocatori che hanno scritto una delle più belle pagine di storia della Varese sportiva. Sannino commosso ha ritrovato Bettinelli. Chi dice che il calcio non è più in grado di offrire emozioni, che è uno sport senza sentimento è stato puntualmente smentito. A Catania è andata in scena una partita che ha fatto battere forte più di un cuore. Il Varese incontrava (non affrontava) un suo ex allenatore, uno dei più amati della storia: Beppe Sannino. E lui, che da Varese è stato lanciato nel calcio che conta, ha confidato la sua commozione. Forte la stretta fra i due allenatori, con Bettinelli che di Sannino è stato vice ai piedi del Sacro Monte bravo a dominare i propri sentimenti e a creare difficoltà sul terreno di gioco ai più titolati avversari.

Calaiò ha rotto gli equilibri del match sbloccando il risultato dopo appena sette minuti, il Catania ha sprecato diverse occasioni davanti a Bastianoni ed ha raddoppiato poco prima del riposo. Nel secondo tempo c’è stata la reazione dei biancorossi. Neto ha segnato la sua quinta rete stagionale, confermandosi anima e bandiera di questa squadra. E con lui anche Corti e Zecchin, altri della vecchia guardia che Sannino ha ritrovato con commozione. Alla fine il Varese non ha portato a  casa alcun punto, ma ha conquistato qualcosa forse di più importante. La consapevolezza di essere una squadra, compatta e con un’anima. Questo vale molto di più in prospettiva futura. “Ci sono molti giovani che faranno bene, come è nella tradizione di questa società. Daranno filo da torcere a ogni avversario, sono convinto che Bettinelli riuscirà a conservare la categoria”: questo il commento, anzi l’augurio, di Sannino dopo la partita. “E’ stata un’emozione unica, come solo lo sport sa regalare – la confessione dell’umile e “incazzato” Bettinelli – stare quegli anni insieme a Sannino mi ha fatto saltare parecchia gavetta. Accanto a lui ho rivissuto la sua storia, quella di un uomo che ha dovuto combattere anche contro il destino per realizzare il sogno di raggiungere la serie A”.

Esattamente come accaduto per la squadra di Sannino, il Varese di Bettinelli cerca di costruire in casa il proprio futuro. 14 dei 16 punti conquistati sul campo (senza contare la penalizzazione) sono arrivati fra le mura amiche. E Masnago dovrà restare un bunker anche nelle prossime giornate, considerato che il calendario prevede tre gare casalinghe su quattro. Fra infortuni e squalifiche Bettinelli ha saputo fare di necessità virtù, chiamando in causa tutti i componenti la rosa a seconda dell’occorrenza. Ricordate la filosofia del “tutti titolari, anche chi va in tribuna”? L’esempio più bello di come il gruppo sia compatto lo ha offerto Miracoli, titolare contro il Modena (doppietta!) e sfortunato contro il Catania. Oggi arriva il Perugia, la squadra che il 16 giugno 1985 esiliò il Varese a trascorrere un quarto di secolo ai margini del calcio che conta. Un conto in sospeso da sistemare. Esattamente come quello con la Lazio, presto avversaria in Coppa Italia. Ma questa è un’altra storia.

Vito RomanielloVito Romaniello,
direttore Agr