Sacrificio, tenacia, cuore. Ad Avellino il Varese ha dimostrato tutto ciò riuscendo ad uscire indenne da uno dei campi più difficili della Serie B. Nel finale di partita gli assoluti protagonisti sono stati i difensori e il portiere Bastianoni che, dopo l’ultima parata salva-risultato, ha esultato come se avesse segnato.
Frosinone-Varese BastianoniA chi dedichi quel gol non preso e il punto guadagnato?
«Alla mia ragazza Silvia. Mi è sempre vicino. È la prima a chiamarmi ed è stata la prima a mandarmi il messaggio subito dopo il finale. Stava soffrendo con me guardando la partita in tv e la ringrazio per tutto. La mia esultanza è stata liberatoria perché prendere gol in quell’azione avrebbe vanificato tutti gli sforzi fatti sino a quel momento. È stato come se avessimo segnato. Sono stato fortunato e bravo ad uscire dai pali».
Per la prima volta il Varese non ha subito gol…
«Anche questa è stata una piccola vittoria. Dopo 14 partite era quello che ci voleva. Credo che le mie parate abbiano inciso un minimo, ma il grosso lo ha fatto la difesa e tutto il resto della squadra. Il pareggio di Avellino deve essere considerato un punto di partenza. Da lì dobbiamo cominciare un nuovo cammino».
Dieci giorni impegnativi e forse decisivi. Due scontri diretti in casa (contro Vicenza e Virtus Entella) intramezzati dalla Coppa Italia contro la Lazio…
«In campionato ci aspettano due sfide importantissime, ma non saranno decisive perché da giocare ne restano tante altre. Non ci sono gare più importanti di altre. Vogliamo fare bene in tutte le occasioni, compresa la Coppa».
Il tecnico Bettinelli potrebbe approfittare della Tim Cup per dare spazio a chi ha giocato meno finora…
«Una partita del genere, in uno stadio del genere, contro un avversario del genere la vorrebbero giocare tutti. Anche se non vale i tre punti in campionato è comunque importante per noi, per la nostra stagione. Chiunque andrà in campo darà più del massimo. Ci seguiranno tanti tifosi e non vogliamo deluderli. Spero faremo bene».
Bastianoni Laurenza Brescia VaNonostante le tue buone prestazioni, forse stai comunque vivendo la stagione più difficile vista la situazione societaria…
«Sono contento del mio percorso e della mia crescita. Due anni come vice di Walter (Bressan ndr) mi sono serviti molto. Sono rimasto in contatto sia con lui che con Damiano (Milan ndr). Walter mi scrive e mi sostiene sempre; sono cose che fanno piacere. Devo ancora crescere molto in tutti gli aspetti. Riguardo alle difficoltà del club dico che  isolarci dalle vicende fuori dal campo è difficile anche se il mister è bravo a “tenerci sul pezzo” ogni settimana. Alcune cose è inevitabile che ci tocchino. L’ultima è stata l’arrivederci di Landini. Il nostro ds si è dimostrato una grandissima persona e vogliamo riaverlo presto con noi. Sappiamo che per aiutare la società servono i risultati».
Qual è l’attaccante del Varese che non vorresti mai avere come avversario?
«Neto. Quando ha la palla tra i piedi non sai mai cosa farà e quello che ti aspetti è sempre sbagliato. Farà sempre l’opposto di quello che immagini. Se ti aspetti un tiro stai sicuro che smarcherà un compagno e se ti aspetti un passaggio eccolo che tira… e magari segna. Lo reputo un campione a 360 gradi dentro e fuori dal campo. Lo scorso anno ha avuto tanti problemi fisici e quest’anno si sta riscattando. Sono felice per lui perché sta dimostrando quanto vale. Detto questo però, tutti i nostri attaccanti hanno delle armi pericolose e sono grandi giocatori».
Un punto di forza e una debolezza del Varese di quest’anno?
«Mai come in questa stagione il punto di forza è l’unione del gruppo; il non mollare mai. Lo abbiamo dimostrato contro il Perugia, segnando all’ultimo minuto, e anche ad Avellino, tenendo duro fino alla fine. La debolezza? Come tutte le squadre dobbiamo lavorare sugli aspetti negativi e migliorare».

Elisa Cascioli