Serata di gala, quella di sabato sera scorso, per il Rugby Varese. A fare da cornice per una volta non le tribune colme di tifosi del Levi ma la fine architettura settecentesca di Villa Porro Pirelli di Induno Olona. D’altronde l’evento, che ha attirato molte persone fra cui spiccava la presenza del sindaco Attilio Fontana, era di quelli da non perdere; ben quattro infatti i motivi per i quali essere presenti.

Per prima cosa c’è stata la presentazione della nuova maglia da gioco: ideata dall’artista piemontese ma varesino d’adozione Silvio Monti, la divisa -che andrà a sostituire l’attuale caratterizzata da un “abbraccio” biancorosso e figlia del lavoro del designer Marcello Morandini- si nota subito per la presenza di un pallone al centro, e quattro frecce che vanno verso i quattro angoli. La palla, che si trova proprio al centro del petto, rappresenta il cuore, l’anima del giocatore. E da lì le frecce, che partono andando verso gli arti, sottolineano come sia l’anima a dare forza al fisico, e che un cuore grande, come quello rappresentato dal pallone di Monti, sia il vero motore di un rugbista.

Oltre alla nuova divisa, il Rugby Varese ha presentato anche una versione limitata della famosa felpa griffata 101% RUGBY VARESE. In stile mimetica militare,le nuove felpe sono già acquistabili presso lo stand dell’associazione presente in Piazza Montegrappa.

Un altro momento importante della serata è stata la presentazione dell’iniziativa “IO CI SONO”. Promosso dalla franchigia delle Zebre di Parma (per intenderci la squadra di rugby più importante d’Italia insieme alla Benetton Treviso), il progetto, che pur nato da poco coinvolge già 36 squadre, ha come finalità la condivisione di progetti e la creazione di sinergie utili per lo sviluppo del movimento rugbistico nel territorio del Nord-Ovest . Da segnalare la presenza di due giocatori delle Zebre: Luca Redolfini e Tommaso D’Apice.

Ultimo, ma non per importanza, l’ intervento di Serena Petrocchi, promotrice di Rugby Tots; questo progetto, nato in Inghilterra nel 2006, ha in programma l’uso del rugby -ovviamente in una forma soft- al fine di favorire un buon sviluppo psico-motorio dei bambini di un’età compresa fra i 2 ed i 7 anni. Per maggiori informazioni sul progetto, esteso ormai in diversi Paesi, andare sul sito www.rugbytots.it.

Giuseppe Lamberto

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