Dopo le vittorie contro Brindisi e Bologna, la Openjobmetis è alla ricerca del terzo sorriso consecutivo. Domenica la compagine biancorossa sarà ospite a Caserta, fanalino di coda del campionato. Impegno sulla carta accessibile per la formazione di Pozzecco che però non dovrà sottovalutare la squadra campana che giocherà con il coltello tra i denti ancora alla ricerca del primo successo stagionale.

“Caserta è la sola squadra del nostro campionato ancora a 0 punti e faranno di tutto pur di far valere il fattore casalingo contando sull’apporto dei tifosi -racconta Christian Eyenga dalla palestra del Campus-. Il solo modo di tornare a Varese con i 2 punti è giocando concentrati come nei primi due quarti contro Bologna; hanno uno dei migliori scorer del campionato e dovremo essere bravi a limitarlo con una gran difesa. Hanno appena tagliato due giocatori quindi non sappiamo cosa ci aspetta. Forse, però, è meglio così; potremo pensare solo a quello che dovremo fare noi, senza pensare troppo a come contrastare loro. Saremo noi a condurre il gioco”.

Proprio la difesa è uno dei migliori aspetti che hai messo in mostra nell’ultimo match contro 06.Openjobmetis Varese-Bologna.Ristabilito l'ordine, la Openjobmetis prova la fuga presa per mano da un Eyenga in formato NBABologna.
“La prima volta che parlai con Pozzecco, mi chiese di accendere la squadra dal punto di vista difensivo. Questo è il mio compito: mettermi a disposizione dei miei compagni marcando il giocatore più forte, come successo con Ray la scorsa settimana. Cerco di mettermi in mostra anche in attacco quando possibile, pur partendo sempre da un concetto di difesa molto sviluppato. Se riesco a mettere in mostra le mie doti atletiche lo devo solo ai miei compagni che mi mettono nelle condizioni di esprimermi al meglio. Da parte mia, io metto a disposizione della squadra il mio talento”.

Quale è stato l’impatto con la nuova Lega?
“Ad essere onesti mi aspettavo fosse più semplice. È bastata una partita per capire che mi sbagliavo. Dal punto di vista inividuale è un campionato fisico pur non mancando la tecnica; ci sono tanti giocatori americani, tutti forti che fanno sentire la forte competizione e l’equilibrio tra le varie squadre. Una delle caratteristiche principali è proprio la competitività; questo è il motivo per cui non dobbiamo mai mollare nell’arco dei 40 minuti”.

Marco Gandini