Dopo Fabrizio Garbosi, è il turno del suo vice, Andrea Manetta, al quale la società ha affidato il delicatissimo compito di “dirigere i lavori” della squadra principale del settore giovanile: gli Under 19 B.

Avere le redini della categoria regina delle giovanili è una grande responsabilità, soprattutto considerando il fatto che, alcuni di loro poi, devono raddoppiare gli sforzi, giocando anche con la C1: come riuscite a far quadrare le due categorie, con i rispettivi obiettivi ed impegni?
“Bisogna dare merito alla grande disponibilità dei ragazzi che sono, oserei dire, “entusiasti” nel fare sacrifici per allenarsi con entrambi i gruppi. Un sacrificio non facile per tutti, considerato che questo, per quasi tutti loro, è l’anno della maturità e richiede ulteriore impegno anche sui libri”.
Allenamenti a parte, l’intensità delle partite di C1 è superiore a quella messa negli Under, come riesci a gestire i ragazzi che entrano nel roster della prima squadra, inserendoli poi in un contesto meno “pretenzioso” come il settore giovanile?
“Allenarsi con la prima squadra è come fare una partita di alto livello tre volte a settimana: richiede impegno e concentrazione; fattori ancora più necessari, in quei minuti che si riescono a conquistare in campionato. Non per questo nelle giovanili si può accettare che vengano meno queste cose; nessuno regala nulla, e quando è successo di abbassare la guardia abbiamo pagato a caro prezzo sulla nostra pelle”.
Dall’inizio del girone, abbiamo parlato di partite vinte con distacchi abissali, grazie ad un gruppo che ha buone potenzialità e sa giocare una bella pallacanestro: tutto merito del coach, dell’esperienza in C1 o del talento dei singoli che unito ad una buona dose di intelligenza, permette loro di imparare a far gruppo?
“Abbiamo avuto ottimi momenti grazie e soprattutto al gioco di squadra. Quando ognuno riesce a portare il proprio contributo, riusciamo a elevare le qualità dei singoli, esaltandole, e di conseguenza anche i risultati arrivano facilmente. Ma, come ho detto, non siamo perfetti, abbiamo molto da migliorare, e le due sconfitte subite ci danno stimolo per continuare a lavorare sodo in palestra per cercare di trovare soprattutto continuità all’interno dei 40′”.
Siete approdati alla fase Gold senza grandi affanni: ora si inizia a fare sul serio, e le partite diventeranno molto più complesse; dove può arrivare questo gruppo?
“Per quanto ci riguarda si è iniziato a fare sul serio dalla prima di campionato. Non si può pensare di fare tanta strada in una competizione se non si affronta ogni partita come una finale. Noi proviamo a fare del nostro meglio, il potenziale per fare bene c’è ma non sarà comunque facile in ogni caso, anche se dobbiamo conoscere le prossime avversarie”.
Passiamo al coach: è più utile il tuo apporto a Fabrizio per preparare le partite di C1, o il suo per crescere al meglio i ragazzi dell’Under?
“Sto imparando un sacco da Fabrizio, grazie alla sua esperienza sia a livello giovanile che senior. Gli impegni di lavoro non aiutano a fare tutto quello che vorrei, ma nel mio piccolo, cerco di dare il mio contributo per fare in modo che ci si possa preparare al meglio ogni settimana”.
Un allenatore esperto come te nel settore giovanile, che sa motivare i propri ragazzi, tirando fuori il meglio da ognuno, cosa cambierebbe tra le norme di questa federazione, per dare maggior visibilità e possibilità di crescita ai giovani?
“Credo che si stia provando a cambiare un po’ le cose: dalle formule di campionato differenti, al futuro cambio di categorie per equipararsi a quanto avviene in Europa. Norme che cambierei? Forse bisognerebbe rivedere tutte quelle regole che, per paradosso, vorrebbero proteggere i giovani: in realtà non li aiutano troppo. Anche se, chi merita alla fine si guadagna il campo e gioca; in prima divisione come in serie A”.
Se per il nuovo anno avessi la possibilità di chiedere un giocatore per migliorare il tuo roster, in che ruolo lo chiederesti?
“Chiederei di avere miglioramenti per tutti i miei giocatori, in ogni ruolo. Lavoriamo per quello e credo in chi fa parte dei nostri gruppi”.

 

Alessandra Conti