In attesa delle controanalisi, Fabio Concas, giocatore del Carpi ed ex Varese, è stato sospeso in via cautelare dal Tribunale Nazionale Antidoping che ha accolto l’istanza dell’ufficio procura antidoping del Coni. Le analisi hanno rilevato presenza di benzoilecgonina (metabolita della cocaina). Rischia due anni di squalifica dai campi per uso di sostanze dopanti: è stato trovato positivo alla cocaina. “Il tutto deve ancora essere confermato dalle controanalisi e sono molto stupito – commenta il responsabile sanitario del Varese, il dottor Giulio Clerici -. A Varese si è sempre comportato benissimo e i controlli sono sempre risultati negativi. Lo ricordo come un ragazzo ineccepibile che preferiva non usare qualsiasi tipo di farmaci. Ricordo che ebbe un infortunio alla spalla e non volle farsi operare per non prendere farmaci e per poter giocare i playoff. Mi dispiace molto per lui”.

Il Carpi ha chiarito che non “si tratterebbe di assunzione di sostanze volte a migliorare la prestazione, né di responsabilità ascrivibili allo staff medico, bensì di condotta afferente esclusivamente alla sfera personale dell’individuo”. Clerici commenta: “La cocaina è un disturbo voluttuario, è un vizio e non migliora assolutamente le prestazioni. Aumenta l’aggressività e non senti la fatica, ma non aggiunge nulla in termini di potenza e tecnica. Per questi aspetti ci sono gli anabolizzanti”.

Il caso di “cocaina” più famoso del passato è senza dubbio quello di Diego Armando Maradona, ma c’è anche un altro esempio legato al Varese. L’ex Moris Carrozzieri, prima di approdare nella Città Giardino, venne trovato positivo alla benzoilecgonina dopo la gara Palermo-Torino del 23 aprile 2009. Il difensore centrale allora era in forza ai rosanero e venne squalificato per due anni in cui rimase un giocatore del Palermo.

Altri casi di doping che coinvolgono ex biancorossi, ma non legati alla cocaina, hanno riguardato Leonardo Pavoletti e Manuele Blasi che furono trovati positivi a farmaci illeciti presi però inconsapevolmente. L’attuale centrocampista del Varese nel lontano 2003, in forza al Parma, fu trovato positivo al norandrosterone dopo la partrita col Perugia. Venne squalificato per 6 mesi. Sia Blasi che il suo club di appartenenza hanno sempre dichiarato la loro innocenza. Vicenda molto simile quella dell’ex bomber del Varese Leo Pavoletti che il 26 dicembre 2012 venne trovato positivo al tuaminoeptano contenuto nel Rinoflumicil, semplice decongestionale nasale. “E’ uno spray nasale comunemente usato – spiega Clerici -. Sulla confezione non c’è scritto che è doping e lo staff medico lo ha somministrato al giocatore in buona fede. Anche altri due compagni di squadra ne avevano fatto uso, ma risultarono non positivi. Evidentemente dipende anche da come il calciatore smaltisce il farmaco”.

“Nel calcio ci sono integratori leciti che diventano illeciti in base al dosaggio o al come vengono somministrati – spiega il responsabile sanitario -. Ad esempio assumere vitamine per via endovenosa e flebo è doping. Possono solo essere prese per via orale e naturalmente con i dosaggi prefissati. Quello della creatina è ad esempio di 3 grammi. Anche la caffeina oltre ad un certo limite diventa doping. Quindi si deve stare attenti anche su tutto ciò che è lecito”.

Quali sono le conseguenze dell’assunzione di cocaina? “L’effetto collaterale più grave è quello non prevedibile, ovvero la morte improvvisa. E’ possibile uno spasmo delle coronarie anche un un cuore sano. Inoltre con l’attività fisica gli effetti collaterali si accentuano. Si verificano poi danni permanenti al sistema cerebrale. E’ una sostanza da bandire”.

Elisa Cascioli