Vincenzo Melillo 6: Prova a ipnotizzare Momentè senza fortuna. Per il resto una giornata in ufficio. Solido.
Alessio Cannoni 5,5: Non è Guglielmotti. E si vede. Velato. (dall’80’ Giovanni Terrani s.v.: Entra nel rischiatutto finale senza tempo e spazio per poter incidere. Ristretto).
Giovanni Zaro 6: Fa tutto lui o quasi. Prima alza il gomito quando non dovrebbe. Poi semina il terrore nell’area bergamasca. Svettante
Fabio Lamorte 6: Basta poco per fare meglio di chi l’ha preceduto. Calibrato
Marco Taino 6: Il Barba va in crescendo dopo avvio stentato. Montante
Giampaolo Calzi 5,5: Solita tigna ma la sbroccata al 90′ rischia di costargli grosso. Assatanato
Alessandro Cannataro 5,5: Si blocca dopo una mezzora senza pepe. Interrotto. (dal 34′ Matteo Arati 6: Si spende in mediana con lineare austerità. Perchè non dal 1′? Raziocinante).
Andrea D’Errico 6,5: Sua Intermittenza è il barometro del match tigrotto. Lato A letargico. Lato B elettrico. Sornione
Matteo Serafini 6,5: Ultimo atto o pausa di riflessione? La cessione della fascia ha il sapore del congedo. Struggente
Roberto Candido 6,5: Pennella col destro parabole arditissime. Sinuoso
Allan Baclet 5: La sua topica sottoporta fa a pugni con le leggi della fisica. Dissipatore

Allenatore: Marco Tosi 5,5: Il treno dei desideri nei suoi pensieri all’incontrario va. Capolinea in vista? Obliterato

Arbitro: Niccolò Baroni di Firenze (Sangiorgio / Dessena) 5,5: La personalità c’è. Il piglio anche. L’occhio meno. Lacunoso

LA PARTITALA SALA STAMPA

Giovanni Castiglioni