Dopo il derby contro Cantù, riprende il campionato della Openjobmetis che al PalaWhirlpool ospiterà la Consultinvest Pesaro nella gara valida per la seconda giornata del girone di ritorno del campionato di Serie A di basket

«Dopo la pesante sconfitta al Pianella -racconta Craig Callahan-, ci siamo preparati al meglio questa settimana con il solo scopo di reagire, alzare la testa e ritornare al successo domenica contro Pesaro. Non importa chi sia la nostra avversaria; non importa nemmeno la classifica. Dobbiamo ritrovare i 2 punti perché la fine del campionato si avvicina, così come i playoff, e non possiamo permetterci passi falsi».

Per te è un buon periodo dal punto di vista del gioco.04.Openjobmetis Varese-Pistoia. Fortuna che Callahan riesce a farsi valere sotto canestro
«Il maggior minutaggio che mi è stato messo a disposizione ha inciso. Ad inizio stagione partivo dalla panchina e sono felice di aver dimostrato, quando chiamato in causa, il mio valore. La verità, però, è che non mi accontento; se sono migliorato i attacco ho ancora molta strada da fare in difesa. In questo momento abbiamo solo sei vittorie e per una squadra come la nostra sono veramente poche. Indipendentemente dalle nostre statistiche individuali, comunque, dovremo fare quello che serve per vincere la gara: carattere, energia e fisicità; dovremo scendere sul parquet dimostrando di avere più fame dei nostri avversari, mantenendo alto il livello per 40 minuti senza mai staccare la spina».

Domenica ci sarà il ritorno di Kangur e la prima al PalaWhirlpool di Maynor.
«È importante il ritorno di Kristjan non solo perché alza sensibilmente il livello degli allenamenti, ma anche perché ha l’esperienza e la maturità per guidarci in questo campionato che conosce come le sue tasche. Per quanto riguarda Eric, invece, non è stato facile per lui esordire in una gara come quella contro Cantù. Questa settimana di allenamenti ha aiutato lui a conoscerci ulteriormente, ma ha aiutato anche noi a conoscere lui e il suo modo di giocare completamente diverso rispetto a quello di Robinson».

Come ti trovi nella massima serie?
«Il livello al quale ero abituato è completamente diverso, non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello dell’equilibrio tra le squadre. Noi, ad esempio, abbiamo perso di pochissimo contro squadre molto forti. Devo ancora abituarmi con il diverso metro arbitrale così come con alcuni movimenti difensivi, ma so di potercela fare. Meglio giocare in serie inferiori ma con più continuità? Per niente; meglio giocare ai massimi livelli anche se in LegaDue ero abituato ad essere sempre nelle prime posizioni. Non appena riusciremo a fronteggiare le tante sfortune che abbiamo avuto quest’anno, sono certo che potremo raggiungere le zone alte della classifica».

Marco Gandini