Il Varese va in vacanza. La gara di ieri contro il Verona ha chiuso il programma pre natalizio dei biancorossi che sono stati premiati da Rolando Maran con un giorno in più di vacanza. Già, perché questa mattina a Masnago si sarebbe dovuta svolgere l'ultima seduta di allenamento prima della sosta, ma l'allenatore trentino ha concesso un giorno in più di vacanza a tutti i suoi ragazzi che dunque ne hanno approfittato per tornare in famiglia e godersi un po' di meritato riposo.

Sì, perché il Varese ha lavorato parecchio con parecchia intensità e ora questi giorni liberi sono un toccasana per ricaricare le batterie. L'unico rammarico, se così si può definire, è il mancato successo di ieri dopo un primo tempo spettacolare conclusosi con il palo di Neto Pereira che avrebbe potuto cambiare il corso della sfida. Ma va bene così perché il Varese ha dimostrato di poter giocare alla pari con la squadra più in forma del campionato che era reduce da otto vittorie consecutive e, considerata la sconfitta del Torino di sabato, si è accontentata di un pareggio per accorciare sulla vetta. 

Ieri la squadra di Maran ha messo in campo la sua solita solidità: difesa super, centrocampo che ha retto nonostante l'assenza del perno Kurtic e un attacco decisamente pericoloso, nonostante non sia stata trovata la via del gol. Martinetti ha dimostrato, ancora una volta, la sua grande duttilità tattica svolgendo per tutta la gara un lavoro cosiddetto sporco, andando a saltare su ogni pallone, facendo salir la squadra e aprendo varchi per gli inserimenti degli esterni. E Neto Pereira? Se lui sta bene è decisamente devastante, di una categoria superiore. E ieri l'ha dimostrato. E poi c'è quel De Luca, acclamato sempre più dalla Curva, che scalpita ed è sempre pronto a subentrare, creando scompiglio nelle difese avversarie. Continua, intanto, a segnare con la maglia della Nazionale Under 20: il suo 2011 è stato decisamente spettacolare e sarà difficile, per lui, dimenticarlo. 

Chi, invece, stenta a tornare decisivo è Carrozza che alterna prestazioni degne del suo nome, ad altre sottotono, come quella di ieri con il Verona. Eppure era partito bene con un paio di dribbling riusciti alla grande con conseguenti cross velenosi. Poi, col passare dei minuti, si è un po' perso, ma la sosta gli farà bene. Nadarevic, invece, dimostra sempre che il posto da titolare sarà difficile levarglielo: la sua progressione e la sua grinta sono un'arma fondamentale di questo Varese. Corti meriterebbe pagine e pagine di lodi per quanto corre, per il numero dei palloni che recupera e perché è instancabile. E' l'unico ad aver giocato tutte le partite, senza nemmeno essere mai sostituito. I suoi passetti piccoli piccoli sono, ormai, una bella abitudine per gli occhi. 

La difesa è sempre difficile da superare, qualunque siano gli interpreti, come dimostrato ad Ascoli. Ieri sono tornati i due giganti, Troest e Terlizzi: di testa le prendono tutte e per gli attaccanti non è per nulla semplice passare ed avere buon gioco da quelle parti. Sulla destra il giovane Pucino si sta rivelando un ottimo elemento e, anche lui, è diventato titolare inamovibile. A sinistra, dopo che Grillo ha giocato tutte le prime gare del campionato, offrendo sempre garanzie, anche Cacciatore dimostra di aver trovato a Varese la condizione giusta e gli stimoli adatti per rilanciarsi. E Bressan? Una saracinesca, in campo anche se acciaccato. E' stata superata anche la paperissima di Nocera con un sorriso. 

Andrebbero poi menzionati anche tutti gli altri, uno a uno. Da Lepore a Figliomeni, da Damonte a Filipe, a Cellini che ha segnato 5 gol, ed è capocannoniere della squadra con De Luca. Capitan Camisa, Moreau, insomma, tutti. E Maran che ha saputo far quadrare questo gruppo di giocatori dopo un inizio scoraggiante. E, ora, il sogno playoff, è giusto coltivarlo perché è lì, sotto l'albero.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui