Al termine della presentazione dei nuovi volti biancorossi, il vicepresidente esecutivo Antonino Imborgia e il direttore generale Giuseppe D’Aniello stilano un bilancio del calciomercato svelando qualche dettaglio.
“Sarò completamente soddisfatto delle operazioni quando il Varese sarà salvo – esordisce il primo -. Abbiamo fatto il massimo di quello che potevamo fare e sarà il campo a dire se abbiamo lavorato bene oppure no. Lo vedremo una volta arrivati in fondo”.
TRATTATIVA FIAMOZZI-CAGLIARI – “E’ saltata all’ultimo giorno perché il presidente del Cagliari non era convinto e ha cambiato idea. Sarebbero dovuti arrivare tre giocatori e solo uno, per sua volontà, è arrivato a prescindere. Parlo di Capello che è stato per due giorni con valigie e scatoloni in macchina perché non sapeva il da farsi. Gli faccio un plauso perché è un ragazzo che ha tanta voglia. Alla fine il Cagliari si è tirato indietro. Ciò ovviamente ha inciso creandoci problemi a livello di tempistiche. Abbiamo ovviato facendo altre scelte. In un caso certamente migliori e mi riferisco alla difesa per un discorso tecnico, mentre Benedetti è un piede destro, Rossi è sinistro. Chiaramente ha poi condizionato anche a livello economico”.
IL RITORNO DI OSUJI – “Non è stata una mossa emotiva come si può supporre, bensì una scelta razionale. A 20’ dalla fine del mercato ho saputo che c’era una possibilità e poiché l’intenzione era di prendere un centrocampista di rottura abbiamo deciso per il sì. E’ stata fattibile perché avevamo tutti i suoi dati, avendo già giocato qui, e abbiamo fatto negli ultimi 3 o 4 minuti”.
SFORZINI, SANSOVINI, GALABINOV – “Non prenderemmo un giocatore per tre partite e dunque non guardiamo agli svincolati. La prima punta non è arrivata perché i calciatori Sforzini, Sansovini e Galabinov hanno tutti declinato l’invito di venire a giocare a Varese. Abbiamo anche rilanciato, ma hanno scelto altre destinazioni. Cosa dovevamo fare lo abbiamo fatto. Non sono voluti venire, è molto semplice. È una libera scelta di accettare o no un trasferimento. Con Sforzini ho parlato a lungo, fino all’ultimo giorno è stato tra il sì e il no, poi mi ha chiamato e mi ha detto ‘Non me la sento di venire a Varese’. L’Entella è una delle proprietà più solide del calcio italiano, l’ha preferita anche se noi gli abbiamo offerto più soldi. Per Sansovini ho parlato con il procuratore. Aveva accettato, dopo Lanciano era prativamente fatto ma ci aveva già comunicato che solo nel caso in cui ci sarebbe stata l’potesi Pescara sarebbe andato lì. Siamo stati anche sfortunati. Abbiamo offerto soldi che non avevamo per Galabinov, anche quella non è andata in porto. Le abbiamo davvero provate tutte e per questo abbiamo la coscienza a posto. Abbiamo intrapreso tutte le strade possibili. Ferrari? La trattativa è durata tre minuti: ci ha chiesto 125mila euro netti. Prende 250mila a stagione. Direi che bisogna operare con coscienza e avere giudizio. Io non sono comunque abituato a fare mercati dove non ho grande disponibilità. Mi sono allenato a farlo senza risorse. È una difficoltà normale in queste categoria. A Varese siamo sotto la media, ma non può essere una colpa”.
CESSIONE LUPOLI – “Il giocatore è voluto andare via. Era già d’accordo col Frosinone; si è presentato già con i documenti firmati. Non voglio chi sceglie di andare da un’altra parte. E’ successo quando ancora non sapevamo della gravità del problema di Miracoli. Lo abbiamo anche invitato ad aspettare, ma non ha voluto soprassedere. Altri giocatori hanno avuto proposte. Parlo di Forte, Neto, Miracoli, Rea e Barberis, tutti sono voluti rimanere ed è un valore importante. Non deve passare il principio che abbiamo dato via Lupoli.
Su Rivas è invece stata fatta una scelta. Il success del mercato è non avere speso. Abbiamo portato più equilibrio all’interno della rosa”.
MODULO TATTICO – “La rosa è più equilibrata e completa. Ho chiesto a Varese quale fosse il suo ruolo, la sua risposta è stata che deve stare vicino alla porta. ciò vuol dire che è un attaccante. L’allenatore ha una possibilitù importante. Dal 16 febbraio Miracoli tornerà a correre e Bettinelli potrà segliere se fare un 4-2-4, ma il modulo non conta. Il mister ha un gruppo di giocatori supermotivati. E anche in passato tutti i giocatori arrivati qua sono state dell occasioni. Poi si sono rivelate azzeccate. Non dico che il Varese si è rinforzato, ma nemmeno si è indebolito”.
PENALIZZAZIONI – “Possiamo stare abbastanza tranquilli – dice D’Aneillo in chiusura -. La sicurezza non c’è mai in questa annata, ma siamo ottimisti. Non c’è grande preoccupazione”.
Elisa Cascioli