Quattro Olimpiadi negli ultimi sedici anni. Per Elia Luini la manifestazione dei cinque cerchi è diventata routine…
“Non scherzare! – morde il canottiere gaviratese trapiantato all’Aniene – Le Olimpiadi sono il sogno di qualsiasi atleta. La scadenza dei quattro anni convoglia più di ogni altro evento la determinazione e il desiderio di centrare l’obiettivo di esserci”.
L’universalità dell’evento, la convivenza al villaggio e cos’altro rende unico l’evento olimpico?

“A parte il calcio – risponde pronto Luini – per ogni altra disciplina sportiva è l’unico momento di visibilità. Una volta ogni quattro anni possiamo dire anche noi  di aver addosso gli occhio di tutto il mondo”.
Dalla medaglia d’argento di Sidney 2000 in poi ogni volta che ti sei avvicinato
all’appuntamento olimpico è successo al tuo compagno è successo qualcosa. Questa volta è toccato a Lorenzo Bertini addirittura estromesso dal suo malanno alla schiena.
“Vedere Lorenzo già dalla barca a poche settimane da ciò per cui ha sudato e fatto sacrifici per quattro anni è un grande dispiacere. Ora al mio fianco c’è Pietro Ruta che comunque in veste di riserva si è sempre allenato con noi. Ha 25 anni ed è molto forte. Con lui sono tranquillo anche se logicamente non possiamo pensare di avere lo stesso “assieme” che avevamo io e Lorenzo. Nel 2000 a me e Pettinari accadde  più o meno la stessa cosa e non andò poi tanto male…”
Dovesse succedere qualcosa di importante a Londra? Una dedica.

“Una dedica doppia. Al mio bisnonno Italo scomparso quest’anno e al mio compagno degli ultimi tre anni in barca in giro per il mondo Lorenzo Bertini”.
Hai già dichiarato di guardare oltre Londra, alle Olimpiadi del 2016 a Rio de Janeiro. Quindi affronti questa tua quarta partecipazione senza le tensione dell’ultima volta, quasi rilassato…il tuo motto?

“E’ vero, ho nel mirino Londra e arrivare fino a Rio è qualcosa più di un’idea che mi stuzzica. Ma rilassato non lo sono neanche un po’, anzi. Ho sensazioni di quelle giuste e quindi il motto è: o la va o la spacca!”.

LEGGI L’INTERVISTA A PIERPAOLO FRATTINI

R.B.