Finiti i saluti è ora di partire. Pierpaolo Frattini è in partenza verso la sua seconda Olimpiade.
“Questi ultimi giorni a Varese sono stati davvero belli e importanti – attacca Frattini –  Abbiamo sentito l’affetto e il calore dei nostri cari e della gente. Ora tocca a noi”
Dall’alto delle sue quattro Olimpiadi il tuo amico e compagno all’Aniene Elia Luini se la tira un po’…
“Elia è un grande è ha tutto il diritto di tirarsela – risponde sorridendo alla provocazione il componente del quattro di coppia olimpico – a Luini devo un grazie di cuore perché nel 2010 quando non trovavo spazio in azzurro nella vogata di punta il tecnico dell’Aniene mi spinse a remare con lui nel doppio. Pochi giorni dopo vincemmo il titolo italiano e da lì il CT ha iniziato a vedermi anche come vogatore di coppia fino alla serie di ottimi risultati che mi sono valsi questa convocazione per Londra”.
Cosa sono per te le Olimpiadi?
“Un sogno da sempre. Nel 2004 ad Atene ho avuto la prima occasione per assaggiare il boccone olimpico. Boccone che invece, nel 2008, ho dovuto amaramente ingoiare. Oggi questo sogno ridiventa realtà con la consapevolezza di aver lavorato nel migliore dei modi. Certezze non ne ho ma ho la sensazione che il bello debba ancora venire.”
Cosa puoi dire dei tuoi compagni di barca?
“Sono fantastici. Ognuno di noi è quanto più possibile diverso dall’altro ma allo stesso tempo in assoluta sintonia caratteriale e tecnica. Per primo nomino il “veterano” Simone Raineri, quarta olimpiade e medaglia d’oro a Sidney 2000, 34 anni con un fisico e una grinta da ragazzino. Essere in barca con lui c’è solo da imparare e remare forte. Anche perché a noi ventottenni, oltre a me Matteo Stefanini e Francesco Fossi, ama ripetere “se ce la faccio io alla mia età voi dovete farlo ad occhi chiusi e camminando sulle mani”.
Non succederà ma, se succede, quale sarà la prima dedica?
“Alla mia famiglia è scontato. Quindi certamente per il Circolo Canottieri Aniene, in primis il Presidente Giovanni Malagò che ha sempre creduto in me. Mi sono stati vicini nei momenti difficili quando i risultati non arrivavano. La mia presenza alle Olimpiadi è per loro ma spero tanto di ricambiare tanto affetto con qualcosa di più”.
Il tuo grido di battaglia per Londra?
“Rubo quello del mitico allenatore di Football Americano Vince Lombardi: ci credo fino in fondo!”.

LEGGI L’INTERVISTA AD ELIA LUINI

R.B.