Se è vero che una bella vittoria guarisce tutti i malanni, Marco Lecci ora scoppia di salute. E lo schermidore varesino ne aveva proprio bisogno, dopo un inverno passato a combattere con avversari in pedana e “fuori pedana” (vedi febbre, virus, influenza ed altri amenicoli vari), ha stampato una delle sue più belle vittorie.
Sotto la torre di Pisa, che pende che pende ma che mai non vien giù, Lecci ha saputo portare a casa un trofeo tra i più ambiti del circuito internazionale cadetti, una di quelle vittorie “pesanti” che danno morale e riportano il nome di un italiano nell'albo d'oro della manifestazione. Per capire il peso specifico della gara toscana basta ricordare che è stata vinta da quattro 4 atleti diventati poi campioni del mondo, Cassarà su tutti. La cronaca racconta di una semifinale vinta a 15 a 7 con il connazionale Rinaldi e della finale nella quale ha regolato il turco Yldrimm 15 a 13. Se Marco Lecci ha regalato questa grande soddisfazione, un complimento lo si deve anche a Federica Pozzi, capace di un settimo posto, battuta dalla tedesca Kndler 15 a 7, che dà un senso all'impegno di tutto il movimento schermistico che orbita nelle sale d'armi Martino Ghezzi della “Varesina”, ed una gratificazione al duro lavoro quotidiano svolto sotto la guida tecnica di Felix Becker.