“La sua gioia si fa una capriola, si fa baci che manda di lontano. Della festa – egli dice – anch’io son parte”.
Ho la sensazione che queste poche sillabe, estrapolate da una meravigliosa poesia di Umberto Saba, siano il perfetto “abito” per vestire i pensieri e le azioni di Mathieu Moreau, secondo portiere del Varese, che in questi giorni, complici gli acciacchi che hanno fermato Walter Bressan, sta vivendo un importante e del tutto meritato spicchio di gloria personale.
Decisivo sia contro la Nocerina, sia contro il Brescia, Mathieu si gode un ritorno fra i pali atteso. Diciamo pure anelato e desiderato come mai prima.
“Stare fuori tanti mesi, attendere mordendo il freno che arrivi il tuo momento non è facile, così come, non è semplice farsi trovare pronto dopo un così lungo periodo di lontananza dal campo. Ma in questo lasso di tempo non ho mai mollato, mi sono sempre allenato bene, lavorando con intensità, professionalità assoluta e grande concentrazione. Alla fine, anche se mi spiace per Walter, è arrivato il mio turno e, finora, credo aver dato una mano al Varese offrendo un contributo utile a mantenere la squadra ancora saldamente in zona-playoff. Vittorie importanti, prestazioni più che discrete e un pizzico di fortuna rappresentano il premio più bello per uno che, come me, non si è mai fatto prendere dallo sconforto e, anzi, ha lavorato davvero tanto per restare “sul pezzo”ed ora sono felice che il campo mi abbia dato ragione”.
Varese d’alta classifica: te lo aspettavi?
“In parte sì perché abbiamo una squadra molto competitiva e dal mio punto di vista più forte e con maggiori qualità rispetto allo scorso anno. A questa considerazione bisogna però aggiungere che riconfermarsi a livello playoff per il secondo anno consecutivo non è semplice, soprattutto dopo un cattivo di stagione come il nostro. Siamo stati bravissimi a riprenderci e a cambiare mentalità in corsa grazie all’arrivo di mister Maran”.
Per festeggiare l’accesso al post-season vi aspettano 270 minuti infuocati: Ascoli e poi i big-match “dentro o fuori” contro Verona e Sampdoria.
“Non voglio gettare lo sguardo troppo avanti e, insieme alla squadra, preferisco restare concentrato solo sull’Ascoli, una buona squadra che, al di là dei valori tecnici, sa esprimere un calcio contrassegnato da grande carattere e solidità. Sono reduci da due stagioni sofferte, ma nelle difficoltà, peraltro ben superate, si sono temprati diventando un gruppo compatto, in cui tutti giocano l’uno per l’altro, con amicizia e solidarietà reciproca. Batterli sarà compito arduo, ma anche noi stiamo lottando per qualcosa di importante, vogliamo dare forma al grande sogno e se giochiamo da Varese diventa dura per tutti”.

Massimo Turconi