Emanuele Molin:
Battere i cugini è sempre una soddisfazione soprattutto con una Varese prima della classe. Siamo ovviamente felici di aver vinto questo derby  ma prima di tutto per noi e tutto ciò che ci è successo negli ultimi quindici giorni. Non abbiamo giocato la pallacanestro che vorremmo sempre giocare ma proprio per le condizioni che ci accompagnano ci manca la fiducia necessaria per esprimerci come sappiamo e possiamo. Così si spiegano i 14 tiri liberi e i passaggi elementari sbagliati.  Ma anche nella difficoltà la squadra ha sempre creduto nel lavoro e stasera è stata premiata.

Frank Vitucci:
Cantù ha meritato questa vittoria. I numeri dicono che stasera abbiamo fatto una partita troppo povera per pensare di vincere. Siamo rimasti in partita fino alla fina ma le statistiche sono talmente chiare che c’è poco di cui parlare. Basta il 5 su 21 da tre punti, le due palle recuperate a fronte delle dieci perse e la valutazione di 43 contro il 73 di Cantù. Nel secondo quarto siamo andati in difficoltà proprio perché non trovavamo nessuno capace di darci continuità in attacco. Tanto che i due canestri consecutivi del terzo quarto ci sono sembrati una vincita alla lotteria. Ora dobbiamo recuperare condizione e fiducia. Per condizione fisica penso a Banks che nell’ultima settimana non si è praticamente allenato per un attacco influenzale. Altra cosa che possiamo e dobbiamo migliorare è l’approccio alle squadre più dotate di noi fisicamente. Da ogni situazione dobbiamo imparare e crescere. Dare per scontato che con squadre stile Eurolega come Cantù e Siena abbiamo poco da dire non va bene.

RB