Raffaele Pucino, da Sassuolo con furore. Al primo momento libero l’ex difensore biancorosso è voluto tornare a Varese per rivedere qualche amico e l’occasione buona è stata l’ultima partita casalinga della sua ex squadra contro il Trapani. Pucino ha assistito al match dalla tribuna.
«E’ difficile dimenticare una piazza come questa – dice il giocatore del Sassuolo -. Non credevo che arrivando allo stadio avrei provato un’emozione così grande nel rivedere i vecchi compagni di squadra, gli amici, i tifosi, il mitico Papini e anche il mister».
Coincidenza, Pucino ha ritrovato un ex compagno anche tra gli avversari, un tale Christian Terlizzi che ha lasciato un bellissimo ricordo al Varese.
«Siamo rimasti molto legati ed era da qualche mese che non ci vedevamo. Spesso ci sentiamo al telefono e lo considero il mio fratello maggiore. Provo grande stima per lui, sia come calciatore che come uomo. E’ veramente un personaggio strepitoso gli devo molto. Ancora oggi tengo conto dei suoi suggerimenti».
Parliamo della tua carriera… finalmente la Serie A!
«Un sogno che si avvera. Ho iniziato a Caserta giovanissimo, poi a 11 anni sono passato per quattro anni nelle giovanili del Napoli, poi sono ritornato a Caserta in serie D, successivamente sono passato al Nola e poi all’Alessandria. Sono arrivato qui a respirare l’aria del Sacro Monte che mi ha fatto crescere dandomi la possibilità di arrivare in Serie A».
Carbone, Maran, Castori, Agostinelli, Sottili. In due stagioni e un pezzettino trascorse a Varesev hai visto diversi allenatori passare…
«Sì è proprio così e tutti, a prescindere da esoneri o meno, mi hanno lasciato qualcosa. Carbone credo che abbia pagato il prezzo dell’inesperienza di una squadra quasi del tutto rinnovata. Maran è un grande uomo e come allenatore è stato bravi nel motivarci. Con Castori siamo partiti benissimo, purtroppo ha pagato lui nel momento di sbandamento che stavamo attraversando, non dimentichiamoci che eravamo in zona playoff. Agostinelli ci credeva davvero e ci ha dato entusiasmo, siamo stati sfortunati a Grosseto, una partita che ha compromesso la stagione. Sottili l’ho conosciuto poco ma posso dire che è serio, preparato e puntiglioso, un mister da Varese».
Cosa si dice di Leonardo Pavoletti in quel di Sassuolo?
«E’ un grande calciatore, è una vera furia della natura, molto difficile da marcare, l’ uomo che fa la differenza, è un grande aiuto al mio amico Neto. Ha lasciato un bel ricordo».
L’arbitro ha appena fischiato la fine. Il Varese visto contro il Trapani ti ha convinto?
«Direi di sì, è stata una bella gara tra due squadre in ottima forma che hanno giocato a viso aperto. Adesso vado ad abbracciare i miei compagni, salutami Michele Marocco ed il suo staff, devo tanto anche a loro».

Claudio Ferretti