Si è parlato tanto, forse troppo, del pubblico varesino visto in questa serie di semifinale.
Probabilmente è talmente facile blaterare degli altri che a volte ci si dimentica di guardare in casa propria; quello visto stasera al PalaEstra, teatro della migliore squadra italiana degli ultimi anni, è stato un vero e proprio caso deplorevole.
Ci si riferisce, in particolare, a quelle odiate trombette assordanti che per tutti i 40′ minuti della gara hanno accompagnato le azioni (ma soprattutto i timeout) di Varese. Non tanto per una questione di inquinamento acustico, quanto per il fatto che al termine della partita, dopo cioè che la terna aveva convalidato il canestro di Sakota, le stesse trombette siano state lanciate ai giocatori biancorossi da alcuni “gentilissimi” tifosi toscani che, forse, desideravano lasciare loro in ricordo.
Ah, ma a Varese lanciano le scarpe.
Per non parlare della numerosa quantità di monetine finite sul parquet. Se Cecco Vescovi si fosse prodigato a raccoglierle una per una, allora, avrebbe potuto tranquillamente pagare i 6000 euro di multa che Polonara e Banks (al contrario dei “deplorati” Hackett e Brown) si sono beccati al termine di gara-5.
Ah, ma a Varese lanciano le scarpe.
Infine, un pensiero va all’amico di VareseSport Eros Pisano, grande tifoso della Cimberio presente anche oggi al PalaEstra per tifare la sua squadra del cuore in compagnia della compagna Giulia.
Non è carino dire ad una ragazza prossima al parto (proprio giugno dovrebbe essere il mese in cui nascerà Camilla) frasi del tipo: “Spero che tuo figlio nasca morto”. Soprattutto quando a dirlo è un Signore (la S maiuscola è puramente ironica) di sessanta anni che sicuramente avrà provato la gioia di essere padre e, perché no, magari anche nonno.
La sportività, evidentemente, non si compra con i soldi.
Marco Gandini