Milanista da prima della nascita, tifoso ternano d’adozione (perché è nato e cresciuto sotto l’odiata, per i supporter rossoverdi, provincia di Perugia). Oggi non si è fatto sfuggire l’occasione: seguire la partita della Primavera Ternana-Varese per vedere da vicino il suo idolo, Maurizio Ganz, allenatore dei giovani biancorossi. Scortato dal cugino Federico e dall’amico di sempre, Angelo, Fabio Brunetti, ragazzo 26enne che durante la settimana è impaziente di togliersi la “divisa” da lavoro (giacca e cravatta) per indossare parastinchi e tacchetti, ha finalmente conosciuto il suo “eroe”.
Fabio gioca nell’M8, squadra di Spoleto che milita in seconda categoria, nata in ricordo di Marco, amico scomparso prematuramente; non l’unica persona speciale che Fabio ha perso. Peccato che alcune volte parta dalla panchina, “ma perché io sono come Ganz – dice -. Entro e segno”. Talmente è grande la sua stima per l’ex attaccante rossonero che Fabio è conosciuto da tutti come Ganz. Ganz è il suo giocatore preferito, Ganz è il suo soprannome. Oggi finalmente ha potuto scambiarci due parole, stringergli la mano, ricevere un autografo e farsi una foto insieme a lui. “E’ stato gentilissimo – racconta Fabio Ganz -. Campione in campo e nella vita. Sono felice di averlo conosciuto”. “Queste cose fanno sempre piacere” dice Ganz, quello vero.
A margine, la partita è finita 2-2, Fabio, la sua, l’ha vinta… chissà cosa avrebbe detto “quell’interista” di Marco.

Elisa Cascioli