Non è difficile pensarti in un letto d’ospedale. Nella tua vita ti è capitato in diverse occasioni, più o meno gravi. Ogni volta hai saputo spazzar via spavento e preoccupazione con una risata, un urlo e una smorfia. Le luci sul palco della vita sono ancora accese. La bici, tirata a lucido dal tuo meccanico personale e amico vero Roberto Pavarin, ha i tubolari gonfi e il contachilometri acceso su “pausa”. Qua la mano Bruno, rialzati e ricomincia.

RB