Mettiamola così: il profumo d’Europa c’è. Non è intenso e inebriante come quello di Eurolega, ma c’è. Più un aroma, forse, e di quello non solo ci accontentiamo, ma da veri appassionati di pallacanestro lo respiriamo felici di vedere di nuovo Varese in Europa. L’Eurocup, competizione che è “figlia geneticamente modificata” della prestigiosa Coppa Korac, della Saporta e qualche anno più avanti dell’Uleb, è comunque competizione di prestigio e basta gettare un occhio distratto alle partecipanti per ritrovarvi società molto prestigiose nonché vecchie amiche di viaggio della grande Varese. Qualche nome? Solo l’imbarazzo della scelta. Bastano, nel girone di Varese, Villeurbanne e Lubiana? Negli altri si leggono: Cantù, Zagabria, Roma, tutti club che nei vari albi d’oro continentali hanno scritto pagine vittoriose e indimenticabili. Varese, dunque, che sarà in buonissima compagnia, torna in un’Europa da cui mancava dalla stagione 2004-2005. Si chiamava Uleb Cup ed era il primo anno di gestione totalmente in carico a coach Ruben Magnano. Allora, dopo un positivo girone di qualificazione (7 vinte e 3 perse), seconda dietro a Valencia (8-2), venne fatta a pezzi dal Makedonikos nella fase ad eliminazione diretta. Poi, otto anni di silenzio. Qualcuno di sofferenze. Oggi, dunque, la Cimberio è di nuovo in pista in un girone tutt’altro che facile. Anzi, meglio essere chiari: Varese giocherà in quello che è di gran lunga il più complicato con Valencia, una delle nuove nobili europee che peraltro ha già vinto due volte la manifestazione, Olimpia Lubiana, Villeurbanne, Ulm e Levallois e nei loro organici si annotano i nomi di giocatori importanti. I valenciani, allenati da coach Velimir Perasovic, schierano l’ex-senese Romain Sato, le ali Lucic e Doellman, l’esperto centro ucraino Lishchuck e la guardia USA Oliver. Lubiana, invece, con la quale i biancorossi esordiranno stasera alle ore 20:30, dopo alcune stagione fastose in Eurolega è ora alle prese con una rifondazione che ha intenzione di dare spazio ai giovani indigeni Rupnik, Drobnik, Muric e Omic, tutti poco più che ventenni, che faranno da spalla ad un gruppo di compagni molto più esperti e scafati. Levallois Parigi è un club emergente sorto nei dintorni della capitale francese, è allenato da un notissimo ex come Greg Beugnot e annovera atleti di livello come il lungo Sean May, visto a Montegranaro e figlio del grandissimo Scott May (ex Torino e Roma), l’altro lungo Anagonye, il play Andrew Albicy e la guardia Ewing. I tedeschi della Ratiopharm Ulm mandano in campo una mista USA-Germania composta da ben nove atleti americani e 6 locali. Spiccano, tra i tedeschi allenati da coach Leibenath, i nomi del “simpatico” Edgar Sosa, altresì detto lo “spazzolatore” di Biella, la guardia Long, il nazionale Gunther e l’ala Howard. Chiude questa breve rassegna il Villeurbanne, storica nonché più titolata compagine del basket d’Oltralpe, allenata da Pierre Vincente, che ha nel roster il play Morlende, visto a Bologna, Roseto e Treviso, il back-court USA formato da Wright e Jackson, l’esterno Sy ed il lungo Nsonwu. Sullo sfondo, dunque, per Ere e soci ci saranno 10 partite e circa 60 giorni di battaglie per provare a centrare il primo traguardo stagionale: arrivare tra i primi tre per passare il turno. Per tutto il resto: navigatore alla mano e buon viaggio…

Massimo Turconi