Dalla A alla… Z: come sempre eccovi il nostro alfabeto. Lettere per ricordare la storia di una stagione speciale per le emozioni regalate, per la tensione vissuta, per il sogno dolcemente cullato e crudelmente svanito.

A come ADRENALINA: quella versata a fiumi nella serie playoff contro la MPS Siena durata 280 minuti, 260 dei quali sono stati assolutamente spasmodici, tiratissimi, stressanti da vedere, ma favolosamente belli da vivere. Poi, sarò bastian contrario, ma ‘sti playoff giocati un giorno sì e uno no, pazzeschi per fatica e ritmi, hanno comunque un fascino indicibile.
B come BANKS, Adrian: la grande sorpresa della prima parte di stagione. Senza dubbio alcuno. “Exciting player”, direbbero i suoi connazionali perché bello da vedere nelle movenze, nello sviluppo del talento, per le cose che non ti aspetti e che, invece, sa estrarre da chissà dove. Ricordo almeno una dozzina di giocate da sogno: schiacciate, jumper, conclusioni al ferro, contropiedi incredibili e 13 gare consecutive in ampia doppia cifra. Poi, l’infortunio alla caviglia, la netta flessione accusata nella seconda parte del campionato e, ancora di più, playoff giocati molto, molto al di sotto delle aspettative. Non tanto la serie, tutto sommato agevole, contro Venezia quanto quella contro i campioni d’Italia senesi. Quella in cui a tutti i giocatori varesini era richiesto di alzare la qualità e l’intensità delle loro prestazioni. Adrian non ne è stato capace ed il vero Banks, sarete d’accordo, s’è visto solo in gara 5 e 6. Non a caso vinte dalla Cimberio.
C come CERELLA, Bruno: è stato un piacere, prima dal punto di vista umano e poi tecnico, rivederlo sul campo. Ricordo i suoi primi passi, zoppicanti, faticosi, pure dolorosi nell’afosa estate 2102 in Valsesia. Ricordo gli occhi velati di lacrime e scoramento nel momento in cui, dicembre 2012, era quasi pronto al debutto e invece gli capitò anche la sciagurata frattura da stress. Meglio ricordare, con piacere, grande piacere, la gioia, l’entusiasmo, dopo i primi canestri e i pugni chiusi verso il cielo dopo la prima tripla importante. Bruno, in quel momento, era tornato giocatore. Felicità sua e nostra. Bella condivisione.
C come COPPA ITALIA: capitolo “leggermente” angosciante dell’annata biancorossa. Quel 18-0 iniziale è stato più devastante di un diretto tirato da Mike Tyson ad un bambino. Tutto quello che è successo in seguito ha un valore relativo.

Domani la seconda puntata…

Massimo Turconi