Quando torna da ex al “Franco Ossola”, Edoardo Gorini, che è il primatista di presenze con la maglia biancorossa, con cui ha giocato 251 partite, lo fa da eroe. Due anni fa, infatti, in occasione di Varese-Cittadella è stato premiato dal club biancorosso che gli ha consegnato una targa prima del fischio d’inizio.
Da allora sono praticamente passate tre stagioni, che Varese ti aspetti di ritrovare?
«Sicuramente una squadra molto motivata. Il cambio di allenatore porta sempre più concentrazione e più voglia di fare di un gruppo. Inoltre la vittoria ottenuta in un campo difficile come quello di Terni ha dato un ulteriore stimolo in più. In campo sarà agguerrita come sempre».
Il “Franco Ossola” è sempre entusiasta di ritrovarti, anche se da ex…
«Questo mi rende felice e orgoglioso perché vuol dire che ho lasciato un buon ricordo. Mi ha fatto molto piacere essere premiato due stagioni fa. In quell’occasione ero titolare, sabato non so se giocherò, se sarò in panchina oppure in tribuna, in ogni caso sarà sempre una bella emozione tornare. È sempre un piacere rivedere i vecchi amici».
In nove anni (dal 1994 al 2003) trascorsi in biancorosso, hai un ricordo più bello?
«Proprio perché il tempo passato è stato tanto, non ce ne può essere solo uno. Sono tanti gli episodi piacevoli vissuti a Varese. A livello di squadra è ovvio che quello più bello è stata la vittoria del campionato nel ’98, quando siamo tornati in C1. A livello personale invece ricordo il gol segnato alla prima giornata, nell’anno dei playoff, in casa contro il Brescello».
Lasciamo i ricordi e passiamo all’attualità. Quest’anno i playoff si faranno?
«Sinceramente li vedo molto a rischio soprattutto guardando il calendario di Verona e Livorno. Spero però che li facciano per il bene del Varese che ci rientrerebbe in pieno».
Il tuo Cittadella è partito fortissimo per poi calare vertiginosamente. Adesso è quasi salvo. Come commenti la vostra stagione?
«La nostra annata è stata simile a quella dello scorso anno. Siamo partiti in tromba, ma poi c’è stato un calo che secondo me è stato più che altro mentale. La squadra è giovane e di prospettiva ed è stato un vero peccato perché si poteva fare molto meglio. Dispiace soprattutto perché abbiamo ripetuto gli errori della passata stagione. Abbiamo evidentemente sbagliato qualcosa, ma ora pensiamo a salvarci e basta».
Quest’anno hai trovato poco spazio, pensi di chiudere la tua carriera?
«Pensavo già di chiuderla lo scorso anno, ma poi ho valutato la mia condizione decidendo di continuare. Quando il campionato sarà finito valuterò il da farsi insieme alla società. Può essere che questo sia il mio ultimo anno, ma non è detto. Una volta appese le scarpette al chiodo non credo che abbandonerò il mondo del calcio. Continuerò a frequentare questo ambiente perché è la mia vita. Non so se mi proporranno qualche ruolo, ma mi piacerebbe restare a Cittadella perché conosco bene l’ambiente e sarebbe più difficoltoso ricominciare tutto da campo in un altro campo».

Elisa Cascioli