Percorso abituale per le “vasche” di giovani e meno giovani, il pavé di Corso Matteotti nel centro storico di Varese si è visto calpestare per la prima volta nella storia della Tre Valli Varesine dalle due ruote dei “Giovanissimi”  seguite da quelle dei professionisti al via della classicissima corsa organizzata dalla Società Ciclistica Alfredo Binda. Novità anche per chi in Corso Matteotti ci lavora dal 1965 nella sua pasticceria.
“La Tre Valli Varesine dovrebbe essere vissuta come una festa del nostro territorio – attacca Maria Ghezzi (nella foto) – invece sempre di più come fu anche in occasione dei mondiali del 2008 sembra che Varese e i varesini vogliano farsi del male scrivendo e annunciando ogni tipo di disagio invitando la gente a star chiusa in casa o addirittura andarsene in gita fuori città”.
Come darle torto. Pro Tre Valli nonostante il restringimento del suo spazio per i tavolini esterni causato dalla suggestiva passerella iniziale.
“E cosa sarai mai? Si tratta di una mattina in un anno! Magari fossero questi i problemi di noi commercianti del centro storico. Mio marito la Tre Valli la viveva ogni anno con gioia”.
Il marito della signora Maria era Martino Ghezzi, titolato ginnasta azzurro e storico presidente della Società di Ginnastica e Scherma Varesina.
“Martino era anche presidente dell’Associazione Atleti Azzurri d’Italia. Fino al 2002 saliva puntualmente sul palco della Tre Valli per consegnare il riconoscimento offerto dall’associazione”.
W la Tre Valli Varesine dunque.
“La Tre Valli ed ogni altra manifestazione che diano visibilità alla nostra bella Varese alla quale dobbiamo volere più bene. Come possiamo invitare il turista a casa nostra se nelle occasioni di festa, sempre più rare, suoniamo trombe e tromboni per chiudere porte e finestre?”.

RB