Maurizio Ganz è pronto ad iniziare la sua avventura sulla panchina della Primavera del Varese.
Cosa vuol dire allenare i giovani?
«Significa non farli crescere solo dal punto di vista tecnico e tattico. Bisogna formarli anche dal punto di vista personale. I nostri ragazzi devono diventare uomini per questo è nostro compito farli credere in loro stessi. A questi livelli gli allenatori devono capire che sono il mezzo e non i protagonisti. In prima squadra invece ci sono interessi diversi da entrambe le parte».
Come è diventato allenatore?
«Nel 2007 ho smesso di giocare dopo la stagione con la Pro Vercelli e mio figlio mi ha trascinato sulla panchina della Masseroni Marchese che era rimasta sguarnita. Poi sono passato alle giovanili dell’Aldini Bariviera fino ad arrivare al Varese».
Nella prossima stagione ci sarà uno scontro interessante, un derby alla lontana tra lei e Filippo Inzaghi che è approdato sulla panchina del Milan…
«Con Pippo ci sono stati tanti scontri interessanti sul campo. Abbiamo un bellissimo rapporto. Sinceramente incontrare Milan e Inter sarà molto particolare per me perché conservo tanti ricordi. Ma ci tengo a sottolineare che quella partita sarà Varese-Milan non Ganz-Inzaghi».
La notizia del momento è che la Serie A vuole un campionato Primavera tutto su. Qual è il suo parere?
«Credo sia penalizzante per tutte le squadre di Serie B, ma in particolar modo per i club che si sono particolarmente distinti negli ultimi anni come Varese, Cesena e Brescia, e anche per le retrocesse come ad esempio Siena e Palermo. Non è una cosa logica perché la qualità nelle formazioni di Serie A non è poi così superiore rispetto ai club cadetti. Il livello è simile e una divisione del genere sarebbe inutile. Avrebbe senso se allora si creasse un campionato giovanile europeo con squadre come Juventus, Milan e Inter a confronto di compagini come Barcellona e Real Madrid. Allora sì che si alzerebbe la qualità».
Qual è il livello della Primavera del Varese?
«Direi medio alto. Abbiamo acquistato giocatori validi e ne stiamo selezionando altri. Abbiamo visto giocatori interessanti che ci piacerebbe poter crescere. Il nostro obbiettivo è quello sì di fare un buon campionato, ma soprattutto di scegliere giocatori di prospettiva».
Che campionato si aspetta?
«Mi aspetto impegno da parte dei ragazzi, grande volontà e determinazione. Devono capire che per loro è una possibilità per fare salto di qualità. Devono dedicarsi al 100 per cento alla squadra».
Nella sua carriera di allenatore c’è qualche giovane che ha lanciato nel mondo professionistico?
«Nonostante abbia allenato nei settori giovanili dilettantistici ho incontrato diversi ragazzi interessanti. Ho allenato Valeriano che andrà nella Primavera dell’Inter e Piccinocchi che invece gioca nella Primavera del Milan».
Elisa Cascioli