L’altro ieri, lunedì 25 novembre, è stata celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e tante sono state le iniziative a tema che si sono svolte in Italia e non solo. Anche il mondo sportivo e, in particolare quello della pallavolo, ha mostrato sensibilità e attenzione a riguardo tanto che prima della gara di domenica scorsa tra Unendo Yamamay Busto Arsizio e Foppapedretti Bergamo le giocatrici di entrambe le squadre hanno indossato, durante il riscaldamento, una maglietta con lo slogan “La violenza non è uno sport”, la campagna promossa dal Coni provinciale per la difesa delle donne.
Il progetto “La violenza non è uno sport” è stato presentato giovedì 3 ottobre dal Coni Varese in collaborazione con il Comune di Varese, con l’Agenzia del Turismo e con il Ponte del Sorriso Onlus e, in concomitanza con la prima settimana di ottobre destinata interamente al problema della violenza sulle donne, a Varese è stata promossa per venerdì 4 e sabato 5 ottobre scorsi una due giorni di incontri, spettacoli e attività sportive. Per dare continuità a questo progetto, il CONI della nostra provincia si è adoperato per porre l’attenzione sul tema del femminicidio in occasione di Unendo Yamamay-Foppapedretti Bergamo, tenutasi domenica al Palayamamay.
“‘La violenza non è uno sport’ nasce da un protocollo d’intesa tra CONI e il Minstero delle Pari Opportunità – spiega Stefano Ferrario, Delegato del CONI in provincia di Varese -. Giovanni Malagò, Presidente del CONI, ha avuto l’idea di destinare la prima settimana di ottobre ad attività contro la violenza sulle donne e noi, in provincia di Varese, abbiamo esteso il nostro operato a riguardo anche ad altri periodi dell’anno. Abbiamo chiesto alle nostre affiliate di collocare all’interno di una propria manifestazione il logo, gli striscioni e le magliette di ‘La violenza non è uno sport’. Siamo molto contenti di essere riusciti a realizzare ciò che ci eravamo prefissati anche con la Futura Volley, tra l’altro nel giorno antecedente alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne”.
Le giocatrici, dopo aver indossato per tutto il riscaldamento la t-shirt con lo slogan “La violenza non è uno sport”, hanno lanciato le magliette al pubblico.
“È stato un bellissimo gesto. Noi come CONI vogliamo sì arrivare agli atleti, ma ancora più vogliamo sensibilizzare chi è fruitore degli eventi sportivi, chi per ora è soltanto uno spettatore e magari, ci auguriamo, possa intraprendere in futuro un’attività sportiva”.
Quali sono le altre iniziative sul tema della violenza sulle donne che il CONI Varese ha in programma?
“Saremo presenti il mese prossimo in una gara ciclistica al Brinzio e poi stiamo prendendo accordi con varie associazioni sportive. Stiamo organizzando un ricco mese di gennaio”.
In generale, quali sono le altre battaglie che il CONI Varese sta appoggiando?
“Settimana scorsa, ad esempio, in occasione della 17^ edizione del premio ‘Anni Verdi’ abbiamo premiato con il Panathlon nove giovanissimi sportivi che risaltano per il loro talento nello sport agonistico ma anche per gli eccellenti risultati scolastici. Inoltre, da gennaio riproporremo sicuramente in tutte le città più importanti della provincia ‘Prova e trova il tuo sport’, manifestazione che ha avuto molto successo a Busto Arsizio così come a Varese. Desideriamo che negli anni possa diventare un appuntamento fisso per la cittadinanza che ha l’occasione di vedere e sperimentare moltissimi sport. Infine, a fine gennaio a Varese ci sarà di nuovo il Galà dello Sport che da quest’anno si sposterà al PalaWhirlpool e sarà più improntato sullo spettacolo piuttosto che sulla premiazione degli atleti. Inoltre, con il 2014 ripartiranno i Giochi Studenteschi e altre iniziative legate all’ambiente scolastico”.

Laura Paganini