(c.f.) Le foto di rito della partenza sulla scalinata dell’hotel, affollano un nugolo di sorridenti e incuriositi giapponesi che si muniscono di digitale e ci immortalano. L’uscita da Riejka mette a dura prova i muscoli ancora freddi, le biciclette quasi s’impennano nei primi chilometri per poi abbandonare i freni in lunghe discese. Dopo questo primo tratto “nervoso” si giunge alla prima grande località balneare: Crikvenika.

Costeggiando la costa la voglia di un tuffo è sempre maggiore. Ma siamo appena partiti e la strada è ancora lunga. Il paesaggio è tipicamente mediterraneo e con parecchi sali-scendi. Per evitare di fare molti km in più ci imbarchiamo con bici e furgoni su un traghetto che ci porta da Prizna a Zigljen.

Appena sbarcati un paesaggio cattivo, lunare, arido e afoso simile al deserto del Gobi, ci attende. Inforcate le biciclette ci si inerpica fra sassi e afa. Appena scollinato i sassi fanno posto a ulivi, ginestre, fichi e mirti. E’ bastato cambiare versante per essere in un’altra dimensione. L’odore anemico di prima adesso sa di liquirizia e finocchietto selvatico.

La tappa è stata veloce e si arriva presto in hotel. Qualche tuffo nelle terse acque di Pag e un ritocco alla sempre ridicola tintarella del …ciclista. Ancora un tuffo e i 220 km di domani con arrivo a Split sono ancora lontanissimi.

LA TERZA TAPPA