Non va. Basta questo a descrivere un’altra domenica da cancellare per il Rugby Varese. La sfida con Grande Brianza sarebbe potuta e dovuta essere quella della vittoria che avrebbe messo in discesa il finale di stagione varesino. La trasferta di Monza invece, si trasforma in un film horror che al fischio finale dice 19 a 14 per i padroni di casa e tutti a casa.
Pioggia e vento non rovinano un terreno di gioco in perfette condizioni. Ciò che manca nel quindici titolare, da Taverna ad Affri, dal vice capitano Salvalajo fino a Lacchè e Borgognoni , non può bastare a giustificare una caduta rovinosa. Il rientro di capitan Bobbato e la prima linea collaudata non bastano a mettere sotto pressione Brianza, penultima in classifica a quota undici punti, che passa e ringrazia. Eppure l’inizio aveva detto bene ai ragazzi di Pella e Croci. Meno di venti minuti e Varese si era trovata a gestire un cospicuo vantaggio, prodotto delle mete di Roberto De Cecilia e del “gigante” Bosoni. De Martino perfetto nelle trasformazioni aveva, insieme ai compagni, spianato la strada ad una domenica di festa. Poi black out. Giocate confuse, errori alla mano, ovale consegnato all’avversario in più di un azione, errori fatali al calcio e punizione dietro l’angolo. Brianza riesce a chiudere il primo tempo con una meta non trasformata che vale il 14 a 5.
La ripresa è un copione già visto con Varese che cala di concentrazione e consegna l’iniziativa agli avversari. I padroni di casa vanno ancora in meta accorciando fino al 14 a 12. In questi momenti il rischio è avere più paura di perderle certe partite che lottare per portarle a casa. Nel giorno di San Patrizio però ci si mette anche il folletto irlandese a scherzare con l’ovale che calciato alla disperata trova le mani leste di un giocatore di Brianza. Conseguenza? Meta più trasformazione e dramma che si materializza nei secondi finali.

Che il fine settimana non fosse iniziato nel migliore deli modi lo si era intuito nella sfida dell’under 16. I giovani di Leli strappano un tennistico 5 a 5 a Busto sul campo Gerbone di Olgiate. Nessun tie break però e posta in palio equamente divisa. Partita nervosa con Varese capace di portarsi in vantaggio, ma non altrettanto “cattiva” nel chiudere i conti. Sconfitta per i ragazzi dell’under 20. Nonostante la soddisfazione per l’impegno di coach Remonti, la sfida con la capolista Lecco si chiude con un 12 a 0 che lascia tanta amarezza. Non che Lecco abbia imposto gioco o superiorità evidente nell’arco delle due partite, ma non riuscire a realizzare un punto, e concedere mete su errori propri, può essere un buon punto di partenza per analizzare e correggere in allenamento qualche errore di troppo.

Per i tifosi di rugby lo scorso week end è stato anche quello dell’estasi. All’Olimpico di Roma infatti è calato il sipario sul “Sei Nazioni”. Non poteva congedarsi meglio la nazionale di Brunel che davanti a novanta mila persone, ha fatto lo sgambetto all’Irlanda vincendo 22 a 15. Partita perfetta degli azzurri che chiudono quarti con due successi davanti all’Irlanda appunto, e alla Francia battuta nel match inaugurale. Trovano comunque un modo per sorridere i “Verdi” che festeggiano il santo patrono con la vittoria al femminile nella stessa competizioni. Scenario d’eccezione era Parabiago e la sfida, che chiudeva l’edizione 2013, proprio con le ragazze di coach Di Giandomenico. Vittoria per le irlandesi per 6 a 3 e quinta vittoria in cinque partite che vale il gradino più alto del podio. Bene l’Italia che dopo i successi con Francia e Scozia ha pagato dazio con il Galles a Benevento, prima di perdere con Inghilterra e ieri con l’Irlanda.
Da spettatori del Sei Nazioni maschile e femminile riposano Tradate, Busto e Valcuvia. Gli Unni però, sono decisamente in un gran momento, e che l’”ovale” stia girando finalmente  bene da quelle parti, lo dice il recupero di Dalmine che cade sul campo di Cernusco 19 a 9. In vista dello scontro diretto della prossima settimana non si poteva sperare in un finale migliore.

Giuseppe Lippiello