Ciara Michel è una delle tre centrali a disposizione di coach Parisi. L’inglese classe ’85 è arrivata l’anno scorso in biancorosso e una crescita costante nell’ultima parte della passata stagione le è valsa una meritata riconferma. Sempre sorridente e disponibile, ha fatto passi da gigante con l’italiano tanto che quest’intervista è stata fatta interamente nella nostra lingua, ad esclusione di qualche comprensibile aiutino qua e là.

Michel 3 by Salvatore MedauQuali sono secondo te i punti di forza della squadra di quest’anno e quali le cose ancora da migliorare?
“(sorride) E’ difficile da dire ma per prima cosa io vorrei parlare di me stessa. Penso che possa migliorare ancora in uno dei fondamentali: il muro. Credo poi che tutta la squadra quest’anno sia più forte in attacco, dato che l’altezza media davanti è aumentata”.

L’anno scorso non hai avuto la possibilità di dimostrare tutto il tuo valore. Pensi di poterci riuscire quest’anno?
“L’anno scorso ho giocato solo qualche partita a fine anno nei momenti importanti (mi ricordo i 4 muri consecutivi nei quarti playoff a Bergamo. Vai Ciara!! Lei ringrazia ndr). Quest’anno spero di avere più chance di  poter  dimostrare a Parisi di valere una maglia da  titolare”.

Come ci si sente dopo una vittoria in trasferta come quella a Conegliano?
“Mooolto bene (sorride calcando con la voce sulla o). Loro comunque sono sempre una squadra competitiva, ma noi abbiamo una panchina valida con ricambi tutti in grado di sostituire le titolari. Siamo una squadra forte con tante possibilità di combinazioni per Carlo e quando una giocatrice non è al top le altre riescono a dare il loro contributo. Peccato per le due sconfitte successive contro Novara e Montichiari”.

In campo ma anche in panchina la squadra sembra davvero compatta e unita. Quanto è merito dell’allenatore e quanto vostro?
“L’allenatore sceglie sempre delle giocatrici con il carattere adatto a comporre un team; tra noi non ci sono prime donne. Ci troviamo anche fuori dal palazzetto e questo serve molto per creare lo spirito di squadra”.

Secondo te perché la pallavolo negli stati anglosassoni è uno sport considerato solo a livello di campionato universitario? E cosa faresti per promuovere questa disciplina anche in patria?
“Non so cosa possiamo fare perché in Gran Bretagna hanno provato quasi tutto. Purtroppo, però, i fondi vanno solo in pochi sport in cui magari ci sono già tanti soldi ma non nel volley che dovrebbe crescere in visibilità e sponsorizzazioni; la pallavolo è anche poco praticata, a differenza dell’Italia dove è molto più conosciuta e seguita”.

Con i tifosi sei sempre stata molto disponibile. Ti sono mai capitate occasioni in cui qualcuno di loro ti ha infastidita o avresti voluto essere altrove?
“No ,no. Forse mi offrono troppo cioccolato (risata generale). Tutti gli AdF ed i tifosi sono gentili,  c’è sempre supporto da parte vostra e parole di incoraggiamento. Non ho mai visto un fan con un’espressione che dica “Che c***o hai  fatto oggi?” (risata generale) sia durante la partita che fuori dal palazzetto”.

Michel battutaCome ti vedi tra dieci anni a fine carriera? Sempre nello sport o ti piacerebbe realizzare progetti in ambito completamente diverso?
“E’ difficile dirlo ora perché adesso mi auguro di giocare il più a lungo possibile, ma credo che mi piacerebbe  ancora fare parte di questo ambiente o come allenatore o come manager perché è un mondo che mi piace davvero tanto”.

Ciara fuori dal campo: come ha fatto il tuo fidanzato italiano a conquistarti? O sei stata tu a conquistare lui?
“(sorride) Lui è un ragazzo davvero d’altri tempi, ad esempio mi apre sempre la porta, mi tratta davvero bene.

Chi ha fatto il primo passo?
“Io, dicendogli un semplice ‘ciao!’”.

Oltre che una sportiva sei anche una donna. Quanto tempo della tua giornata dedichi alla cura della tua bellezza?
“Veramente poco, oggi per esempio mi sono messa lo smalto ma, come vedi, è già tutto sbeccato”.

Meglio in pantaloncini, maglietta e scarpe da tennis o in abito da sera?
“Entrambe le cose, mi piace vestirmi in tutte e due i modi, dipende dalle occasioni”.

La tua altezza è mai stata un problema con i ragazzi?
“No, non è un problema se il mio ragazzo è più basso. Da quando ero piccola sono sempre stata più alta di tutti, compresi i ragazzi. No, non è assolutamente un problema perché non è una cosa a cui do importanza. Forse lo è stato per loro”.

E a questo proposito: dispiaciuta di non essere più quella con le gambe più lunghe dello spogliatoio (vedi Valentina Diouf)?
“Eh sinceramente non ci avevo pensato. Effettivamente un po’ mi dispiace di avere perso la corona di ragazza più alta (ridiamo tutti di gusto)”.

Con quale delle tue compagne di quest’anno andresti a fare shopping? Con chi a vedere un film e con chi invece in vacanza?
“Mmm direi: shopping con Cisky, a vedere un film con Asia perché siamo allo stesso livello di italiano ed in vacanza con Becky… almeno ci pensa lei a farmi i selfie”.

Restando in tema di vacanze, quelle delle giocatrici di pallavolo sono molto lunghe. So che quest’estate sei stata in Sicilia: cosa hai amato di più di questa terra meravigliosa?
“Specialmente la tranquillità. Ho cercato di andare a correre alla mattina ma era difficilissimo perché volevo solo rilassarmi sulla spiaggia; è un posto davvero bello ed ho visto anche qualche alba. Magnifico”.

Gli stranieri dell’Italia adorano il clima, la gente, il cibo. Dopo un anno qui, di cosa non potresti più fare a meno e qual è la cosa che ti manca della patria?
“Assolutamente il cibo ed io mi chiedo come sia possibile che le ragazze della squadra vogliano andare al Road House quando in Italia c’è una cucina fantastica”.

Quale è stata la cosa più difficile da imparare della grammatica italiana?
“Tutto, specialmente gli articoli che sbaglio sempre. In inglese c’è il “the” che va bene per tutto!”.

Ti piacciono di più le centrali fisiche come Thaisa e Akinradewo, quelle più tecniche come Rasic o anche Ekaterina o quelle come Arrighetti e Freya che hanno nell’agonismo e nella grinta la loro caratteristica principale?
“Direi che la grinta in campo è sempre bella da vedere”.

Ciara, dopo i 4 muri consecutivi nella scorsa stagione proprio a Bergamo, quante proposte di lavoro come muratore hai ricevuto?
“(risata) Moltissime”.

Michel primo tempoCiara è vero che dopo le lezioni di italiano della qui presente Michela, hai optato per lo studio del greco?
“( risata) No dai, è stata bravissima!”.

Preferisci i primi tempi, oppure tutto il film?
(sguardo allibito perché non ha capito).

Dopo una spiegazione risponde:
“No, preferisco guardare tutto il film”.

I pizzoccheri sono ancora il tuo piatto preferito? Oppure nel frattempo hai scoperto qualche altro piatto che ti piace ancor di più?
“Sì, i pizzoccheri sì, ma anche lo gnocco fritto mi fa impazzire. Ogni tanto preferisco di più il primo ed ogni tanto più il secondo: dipende dalla voglia del momento”.

Dato che il tuo soprannome è Big Ben, a quale orario ti piace di più suonarle alle tue avversarie?
“Il più presto possibile”.

Hai partecipato come protagonista dello spot per la campagna abbonamenti: è vero che dopo quella esibizione stavano per licenziare Cesare Cadeo?
“No, no assolutamente, è impossibile. Nessuno mi ha contattato come attrice dopo”.

Qual è la giocatrice più difficile da murare secondo te?
“Valentina Diouf”.

Quale “tipo di schiacciata” preferisci?
– Schiacciare in posto 4
– Schiacciare un pisolino
– Schiaccianoci
“Sicuramente schiacciare un pisolino”.

Manuel Prearo e Michela Guarino
(foto di Salvatore Medau)